Il caso

Sestri Levante, Nûa Natûa è sotto sfratto e Sinistra Italiana: “Gravissimo”

Questa porzione di costa, prima dell’insediamento della struttura ricettiva, era in pratica una discarica a cielo aperto

Generico aprile 2021

Sestri Levante. Riceviamo e pubblichiamo da Sinistra Italiana Genova. “Apprendiamo oggi dagli organi di stampa un fatto gravissimo: l’Ente Pubblico Città Metropolitana di Genova invia una notifica di sfratto esecutivo da effettuarsi entro 10 gg pena l’intervento della forza pubblica, alla Struttura Ricettiva Nua Natua che occupa una parte della costa tra Sestri Levante e Moneglia, denominata Valle Grande”, si legge in un comunicato.

“Questa porzione di costa, prima dell’insediamento della struttura ricettiva, era in pratica una discarica a cielo aperto: gli attuali gestori in anni di lavori ed investimenti hanno provveduto alla pulizia totale dell’area ed al suo rifiorire, riportandola all’antico splendore, operando dietro il pagamento di una canone fissato a Città Metropolitana”, proseguono.

“Cosa sta succedendo adesso? Nello scorso Gennaio l’Ente Pubblico, attraverso l’approvazione del Bilancio Unico di Previsione e nel Documento Unico di Programmazione 2021-2023, tra le altre cose, ha prodotto un elenco di beni di proprietà dell’Ente destinati all’alienazione: tra questi beni c’è anche il sito di Vallegrande ove sorge Nua Natua. I documenti sopracitati sono stati approvati nonostante il parere contrario del sindaco di Sestri Levante Valentina Ghio (comune su cui insiste il sito) e la bocciatura di una mozione presentata dai gruppi di minoranza”.

“Non staremo qui a perorare la causa di un imprenditore privato che peraltro compirà legittimamente tutti i passi legali necessari a preservare il suo investimento, né entreremo nel merito dei rapporti contrattuali tra lo stesso e l’Ente Pubblico; non è questo il nostro compito: quello che ci preme è manifestare con forza tutta la nostra contrarietà al principio che un Ente Pubblico come Città Metropolitana possa pensare di alienare un bene prezioso e unico e trattarlo sostanzialmente alla stregua di un immobile di “scarsa utilità istituzionale”. Le nostre coste in generale, e tutto ciò che rappresentano, non possono essere considerati disinvoltamente beni alienabili o di scarsa utilità e soprattutto non devono essere misurati con il metro del denaro o del mercato; al contrario, rappresentano la storia, la natura, l’ambiente, il lavoro di generazioni di uomini e donne del territorio”.

“Non vorremmo mai che dietro un piano di alienazioni, seguito a stretto giro da un’ingiunzione di sfratto, si nascondano logiche affaristiche o di speculazione che possano sovvertire i vincoli paesaggistici e modificare definitivamente la vocazione naturale e ambientale di quell’area.
Sinistra Italiana si opporrà in tutti i modi ed in tutte le sedi per evitare certe azioni che già in passato hanno causato danni irreparabili al nostro già fragile territorio”, concludono da Sinistra Italiana

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