Santone arrestato, si indaga anche su donazioni e finanziamenti al centro Anidra

Nel filone di inchiesta sulle presunte violenze sessuali le ragazze ascoltate avrebbero confermato i rapporti consenzienti

Genova. Donazioni ingenti, acquisti di terreni e immobili, spese, fondi europei. Nel mirino degli investigatori dei carabinieri e della guardia di finanza sono finiti anche i soldi che il santone Paolo Bendinelli, fondatore dell’Anidra, centro olistico e agriturismo di Borzonasca (Genova), riceveva dai suoi ospiti.

Bendinelli è stato arrestato ieri insieme al medico chirurgo Paolo Oneda, con l’accusa di omicidio volontario dopo la morte dell’agente immobiliare Roberta Repetto. Proprio la donna avrebbe versato in cinque anni al centro 47 mila euro, donazioni che non avrebbero una giustificazione. Inoltre la donna avrebbe speso per l’Anidra altri 57 mila euro.

L’ipotesi dei carabinieri è quella che attraverso una manipolazione mentale il santone riuscisse a farsi consegnare ingenti somme di denaro, ma anche farsi comprare immobili e terreni che poi finivano all’Anidra. Non solo.

Anche la guardia di finanza sta indagando sulle eventuali irregolarità delle prestazioni di lavoro degli ospiti, dei bilanci e dei fondi europei ricevuti. La manipolazione, secondo la procura, avrebbe portato anche a spingere le ospiti tra le braccia di Bandinelli. Tra i corsi tenuti dal santone, infatti, ce n’era uno, tenuto insieme alla psicologa indagata, in cui l’uomo spiegava le tecniche tantrico sessuali, ne prendeva parte e decideva tipo e partecipanti.

Un anno fa la procura aveva anche nominato un proprio consulente per una perizia psicologica sulle ragazze che però hanno sempre spiegato che i rapporti erano consensuali.

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