Green

Sabato scende in piazza la “Società della cura” per chiedere un Recovery Plan diverso

"Serve un cambio di paradigma e un nuovo modello di convivenza"

Generico aprile 2021

Genova. Sabato 10 aprile la Società della cura scende in piazza per lanciare il Recovery PlanET in tutta Italia, in diverse piazze della Liguria e anche a Genova in piazza De Ferrari alle 11. 

In collaborazione con varie associazioni genovesi che si occupano di mobilità sostenibile, si parlerà di questo e di altri temi connessi con la cura del territorio e del pianeta.

“E’ in arrivo un bastimento carico di miliardi. Si chiama Next Generation EU, ma non punta verso le generazioni che verranno, né a garantire il futuro della vita sul pianeta – si legge nel volantino che lancia l’iniziativa – E’ orientato da Crescita – Concorrenza – Competizione. L’esatto contrario di ciò che la pandemia ci ha insegnato: nessuno si salva da solo, siamo persone interdipendenti fra noi e con l’ambiente che ci circonda.

“Il governo Draghi, in continuità con il precedente governo Conte, sta predisponendo il Recovery Plan (PNRR) per l’accesso ai fondi europei. Non si intravede alcuna inversione di rotta. Il Piano prevede grandi investimenti, ma nessuna conversione sociale ed ecologica della società: solo una modernizzazione green e digital dell’attuale modello fondato sulla predazione della natura e su una sempre maggiore diseguaglianza. E’ un piano scritto da un esiguo numero di “esperti”, senza alcun dibattito pubblico ampio e partecipativo per coinvolgere la parte attiva della società, quella che si è autonomamente adoperata con mutualismo e solidarietà per sostenere chi dalla pandemia è stato precipitato nella disperazione”.

“Non è questa la strada da seguire – scrivono gli organizzatori -. Serve un cambio di paradigma e un nuovo modello di convivenza: la società della cura, che sia cura di sé, delle altre e degli altri, dell’ambiente, del vivente, della casa comune e delle generazioni che verranno. Occorre contrapporre il prendersi cura alla predazione, la cooperazione solidale alla solitudine competitiva, il “noi” dell’eguaglianza e delle differenze all’”io” del dominio e dell’omologazione.

“Per questo da diversi mesi, oltre 360 associazioni e 1500 persone attive hanno avviato il percorso di convergenza per la società della cura, e, con un intenso confronto di oltre due mesi di incontri tematici, hanno messo a punto un piano alternativo di proposte”, concludono

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