Genova. “Si è perso fin troppo tempo, oggi bisogna correre, ma questo Governo è in carica da un mese. Siamo sul mercato, il mercato deciderà, ma il Paese ha la necessità di avere un interlocutore certo. Oggi stiamo valutando con Cdp, vedremo nelle prossime ore come evolverà il dibattito“.
Queste le parole del nuovo viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili del governo Draghi, Alessandro Morelli, eletto deputato nelle file di Lega Salvini Premier e già direttore di Radio Padania, a margine della visita al cantiere sotto il nuovo ponte Genova San Giorgio: il tema a tenere banco nel luogo della strage del Morandi è, ovviamente, il destino delle concessioni autostradali e della loro revoca trasformatasi, in questi mesi, in una lunga trattativa per l’acquisizione da parte dello Stato della società concessionaria, vale a dire Aspi.
Revoca è esclusa? “Ci hanno provato per un po’ di tempo, credo che quella partita sia arenata – ha commentato il viceministro – La revoca è un argomento sul quale è il Governo tutto che dovrà prendere una posizione, per ora le delega spetta al ministro e quindi aspetto che il ministro decida che posizione prendere“.
Nel frattempo l’acquisizione, che fino a ieri sembra cosa “quasi fatta”, di fatto è stata “congelata” con l’arrivo proposta in rialzo della Acs di Florentino Perez, società spagnola specializzata nell’ingegneria per le costruzioni civili, già socia di Atlantia nella gestione di alcune tratte autostradali spagnole, che ha messo sul piatto 10 miliardi, due in più rispetto alla proposta della cordata guidata da Cassa depositi e prestiti. E se oggi fosse il mercato a decidere, questa storia potrebbe avere un finale diverso da quello che gran parte dell’opinione pubblica si è immaginata, dal 14 agosto 2018 ad oggi.
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