Genova. Ancora una Pasqua in lockdown, ancora una Pasqua di controlli. Così si è risvegliato il nostro paese questa mattina dopo oltre un anno di una pandemia che nonostante le chiusure, le restrizioni e la “più grande campagna vaccinale della storia” (che però stenta ancora a decollare), oggi si trova a dover fare i conti con numeri preoccupanti e ospedali ancora in allarme.
E così, nonostante la bella giornata primaverile e la festività della nostra tradizione, sono molte le restrizioni che ancora una volta siamo chiamati a rispettare, per le quali sono stati organizzati controlli sui generis nelle strade e nei cieli della nostra regione: “Un significativo rafforzamento dei dispositivi di vigilanza – è stato annunciato nei giorni scorsi dal Prefetto Carmen Perrotta – con controlli da parte di polizia, carabinieri, e polizia locale che riguarderanno le aree urbane più esposte a rischi di assembramento, località di villeggiatura, parchi, spiagge e alture”.
Ma non solo: controlli anche in stazioni, porti ed aeroporto mentre la polizia stradale effettuerà presidi fissi ai principali caselli autostradali e controlli sulle strade di scorrimento extraurbane. Anche la costa sarà attentamente vigilata in particolare da parte dei Reparti Operativi Aeronavali della Guardia di Finanza, anche con il supporto di un elicottero per individuare possibili zone di “assembramento”.
Anche il Comune di Genova ha messo in campo i suoi uomini della ‘locale’ per presidiare i luoghi che per vocazione in questi mesi sono stati oggetto di segnalazione per via delle folle accorse a contendersi sole e bellezza: parliamo ovviamente di Boccadasse e la passeggiata Anita Garibaldi su tutti, ma anche i vari lungomare, parchi e piazze.
Ma la zona rossa porterà, o meglio, riporterà, tutta una serie di restrizioni e limitazioni pensate per evitare assembramenti e possibilità di nuovi contagi, che con i numeri di questi giorni potrebbero creare non poche difficoltà al nostro sistema sanitario, al momento in situazione non di allarme, ma sempre sotto pressione.
Visite ai parenti o amici
Grazie ad una deroga pensata dal governo per questa zona rossa, nei giorni di Pasqua si potranno fare visite a parenti o amici ma con queste regole: solo all’interno della propria regione, ci si potrà spostare verso una sola abitazione privata, una sola volta al giorno, con il limite di due persone in più rispetto a quelle che vivono in quella casa. Esclusi dal conteggio, come di consueto, i minori di 14 anni, disabili e non autosufficienti che dunque potranno muoversi insieme ai due over 14. La visita deve avvenire entro il coprifuoco: dalle 5 alle 22.
Barbecue a casa, sul balcone o in giardino
Sempre osservando le misure anti contagio (quindi il tetto massimo di persone invitate) non sono previsti divieti particolari per la più diffusa tradizione del lunedì dell’angelo, quella della grigliata di Pasquetta. Ovviamente per chi dispone di un balcone, deve verificare che non ci siano particolari divieti posti dal condominio o dal comune di residenza. Per quanto riguarda il comune di Genova il divieto non sussiste, se non nei parchi pubblici.
Gite, pic nic e attività all’aperto.
Sono consentite le attività sportive o motorie durante la zona rossa, ma non sono consentiti i pic nic e le gite di gruppo considerate quelle che prevedono una sosta con consumo di un pranzo. Anche l’attività motoria è comunque consentita nei pressi della propria abitazione, in forma abituale e all’interno del proprio comune. Tuttavia, nello svolgimento di un’attività sportiva che richieda uno spostamento è possibile entrare in un altro Comune, purchè tale spostamento sia funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il comune di partenza. Possibile portare i figli al parco giochi.
Messe e celebrazioni
Le chiese resteranno aperte e verranno celebrate più funzioni per evitare assembramenti. La veglia del sabato sarà anticipata per rispettare il lockdown e le restrizioni per il coprifuoco. Come da un anno a questa parte i fedeli dovranno esser distanziati e non scambiarsi il “segno di pace”.
Bar e ristoranti chiusi, supermercati aperti
Durante il periodo di zona rossa possono restare aperti solo i negozi che vendono alimentari e i supermercati, oltre alla farmacie e ai negozi di prima necessità. In zona rossa sono vietati gli spostamenti verso altro comuni, salvo che per specifiche esigenze o necessità, come fare spesa, laddove nel proprio comune non esistano negozi dove rifornirsi di alimentari o di generi di prima necessità. Chiusi i centri commerciali, i parrucchieri, i centri estetici e gli altri negozi che non vedono cibo. Come è noto, però, in zona rossa, sono chiusi al pubblico bar e ristoranti: per i bar è consentito l’asporto fino alle 18, per enoteche e ristoranti fino alle 22. Bevande e cibo non possono essere consumate nelle vicinanze del locale.
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