Genova. Il 10% dei treni che transiteranno sulla linea merci del Campasso, adiacente alle case di Sampierdarena e Certosa, sarà adibito al trasporto di merci pericolose. A fornire il dato è stato Mariano Cocchetti, responsabile di progetto per Rfi, intervenuto durante la commissione unificata dei Municipi Centro Ovest e Valpolcevera sul progetto che costituisce l’ultimo miglio del Terzo Valico, cioè il collegamento tra il bivio Fegino e la zona portuale di San Benigno e Calata Bettolo.
“Su 21 coppie di treni giornalieri, quindi 42 treni totali, è previsto un 10% circa di passaggio di treni con merci pericolose – ha detto Cocchetti -. Si parla di 4-5 treni. Dire che tipo di merce sarà, quale classificazione abbia, in relazione a un mercato estremamente dinamico, non è così facile, ma cercheremo di fare una sorta di catalogo delle tipologie di merci pericolose”.
Confermato quindi uno dei timori più grandi dei residenti di via Ardoino, dove passa il tratto in trincea tra la galleria Sampierdarena e la galleria Campasso, e quelli del corridoio di palazzi affacciati direttamente sui binari a est di via Canepari. A preoccupare sono anche l’inquinamento acustico oltre i limiti di legge (ammesso dagli stessi progettisti), le vibrazioni, le polveri e l’impatto che avrà il cantiere nei prossimi anni, visto che l’adeguamento della linea dovrà essere operativo “entro il 2024“, come ha confermato Cocchetti di Rfi.
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“Un progetto vetusto e molto distante da quanto invece è ipotizzato nel piano urbanistico comunale vigente nel quale vediamo su quella stessa linea l’uso per il trasporto pubblico locale – ha commentato Fabrizio Maranini, presidente della seconda commissione del Municipio Centro Ovest -. Appare chiara l’esigenza di un incontro con l’amministratore delegato di Rfi e il presidente della Regione Liguria per rivedere il progetto anche alla luce di possibili alternative più a Ponente del Campasso“.

Ma di certo Rfi non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro sulla riattivazione della ferrovia, dismessa nei primi anni Duemila. E anche l’idea di utilizzare per il collegamento al Terzo Valico solo la linea “sommergibile“, quella che costeggia lungomare Canepa e poi la sponda sinistra del Polcevera, è considerata fuori discussione: “Vorrebbe dire avere un sistema con scarsa capacità rispetto all’infrastruttura che stiamo creando e limitare decisamente lo sviluppo del porto”, ha ribattuto il responsabile di progetto.
Nei prossimi mesi ripartiranno anche i lavori sul parco del Campasso, interrotti dopo il crollo di ponte Morandi. L’area sarà attrezzata con 8 binari adatti alla composizione dei treni che saranno lunghi 750 metri. Nello stesso punto, per gli anni a venire, dovranno convivere i depositi di materiale di scavo del nodo ferroviario. E tutto questo andrà reso compatibile col progetto del parco del ponte visto che il “cerchio rosso” dell’architetto Boeri attraversa anche la ferrovia.

“Il nuovo traffico merci per essere sostenibile e garantire gli obiettivi minimi di trasporto ha bisogno di treni lunghi e pesanti – ha osservato Daniele Mari, direttore regionale di Rfi -. Per questo il Campasso fungerà da polmone, è uno scalo che consentirà di fare da hub e non si può pensare di usare solo la linea sommergibile con treni lunghi 750 metri. Sarebbe tecnicamente impossibile oltre che insostenibile, per questo è necessario un ulteriore collegamento attraverso questa linea”.
Al momento il progetto è fermo alla procedura valutazione di impatto ambientale disposta dalla Regione in considerazione degli “impatti significativi e negativi sull’ambiente riguardo, in particolare, al clima acustico-vibrazionale sia nella fase di realizzazione sia in quella di esercizio”, ma anche degli interventi relativi al parco Campasso, che “prevedono la realizzazione di un sistema di smaltimento delle acque meteoriche di area dedicata al transito di vagoni che possono contenere merci pericolose,” e pertanto “risultano inammissibili“.
“Con l’eventuale l’utilizzo di questa linea si deve garantire alla popolazione il divieto di transito di vagoni trasportanti sostanze pericolose, da dirottare sulla linea sommergibile e la copertura dei tratti in trincea a Sampierdarena mediante gallerie artificiali – commenta Davide Ghiglione, capogruppo di Chiamami Genova nel Municipio Valpolcevera -. Se realizzate con doppia piastra di copertura si potrebbero prevedere dei parcheggi tra le due piastre, carenti nelle zone attraversate, e l’uso della parte superiore per servizi al quartiere. E poi la realizzazione di un tunnel fonoassorbente (trasparente per quanto possibile) nel tratto del Campasso”.

Tuttavia, secondo quanto dichiarato da Cocchetti, “la trincea Campasso-Sampierdarena è già completa delle opere di mitigazione ambientale. La stessa tipologia di barriere verrà usata anche nella tratta a nord. È prevista la messa in opera di circa 1.620 metri di barriere ad altezza variabile tra 5 metri e 7,5 metri di cui 190 metri già realizzati. Alcuni ricettori dovranno essere riesaminati e valutati, per vedere se le barriere installate saranno sufficienti o se per alcuni edifici saranno necessari interventi puntuali”.
Perentorio il presidente del Municipio Valpolcevera Federico Romeo: “Mi aspetto e mi auguro che quei treni non passino in mezzo alle case di Certosa, credo che quella sia la linea più problematica. Migliaia di persone sono già preoccupate per le vibrazioni, e la quantità di merci e quello che porteranno quei treni non ci fa stare tranquilli. Sono ben a favore del trasporto su ferro ma non si può andare a mettere a dura prova un intero quartiere”.
Intanto il 19 aprile è stato riaperto l’osservatorio del Campasso dopo quattro anni di stop. “Molta preoccupazione per quanto riguarda il passaggio dei treni merci, in particolare di categoria pericolose, gli effetti negativi attraverso il rumore e le vibrazioni, i passaggi notturni e il destino dei cumuli di smarino presenti davanti le nostre abitazioni – commenta il consigliere Amedeo Lucia (Pd) del Municipio Centro Ovest -. Come cittadini ci chiediamo: queste terre saranno rimosse o rimarranno lì? Dall’analisi dell’ingegner Cocchetti sembrerebbero esserci ancora delle discussioni tra Rfi e Comune: cosa ne sarà della parte del parco ferroviario che affaccia sul Campasso? 88 milioni di euro sembrerebbero stati avanzati dal progetto del ponte: saranno utilizzabili per il Parco del Sottoponte e la rimozione delle terre?”
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