“Profumo la deve smettere di prendere in giro Fim, Fiom, Uilm di Genova, i lavoratori, le Istituzioni, il Parlamento, il ministro di allora Patuanelli e persino la Chiesa”, tuona Antonio Apa della Uilm. “In tutte le sedi non può pontificare la capacità tecnologica della struttura industriale del sito Leonardo e poi rinnegare le affermazioni positive fatte cedendo l’automazione con 400 persone e 150 milioni di fatturato. È necessario che il gruppo dirigente di Leonardo la smetta di fare finanza e ritorni all’economia reale, perché indipendentemente dalle enunciazioni fatte in Borsa sui risultati Leonardo, la situazione è molto più grave di quanto si possa immaginare. I lavoratori oggi con questa grandiosa manifestazione mandano un messaggio preciso a Leonardo: Saremo irremovibili sulla cessione dell’automazione, per salvaguardare una società che ha prodotto capacità tecnologiche e professionalità eccellenti. La cosa sorprendente è che i lavoratori giornalmente producono fatturato, a favore anche del gruppo dirigente, ma non prendono né laute liquidazioni né Obo, anzi, devono assistere a delle scelte sciagurate come dismissioni di attività produttive, e alle continue assunzioni di gruppi dirigenziali che, messi a capo delle singole società, producono disastri”.
Al prefetto sarà chiesto di sollecitare un incontro con il ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti. “Se non arriverà un segnale di ripensamento sulla vendita dell’automazione vuol dire che apriremo definitivamente le danze”, afferma Apa.
Al fianco dei manifestanti anche Luca Pastorino, deputato e segretario di presidenza alla Camera: “Oggi, dopo aver partecipato allo sciopero dei lavoratori Leonardo a Genova, ho presentato una interrogazione parlamentare al ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per fare luce sulla situazione del ramo Business Automation. Trovo preoccupante e contraddittorio l’annuncio da parte dell’azienda di voler trovare nei prossimi mesi un partner industriale per la divisione automazione (ex Elsag), che occupa 400 lavoratori sui 1.700 dello stabilimento genovese e contempla al suo interno prodotti e soprattutto risorse chiave per l’ambito della logistica”.
Pastorino specifica che l’interrogazione è sottoscritta anche dal deputato ligure Edoardo Rixi (Lega) ex vice ministro alle Infrastrutture e anche dal capogruppo LeU Federico Fornaro. “È un percorso nato già lo scorso anno con una mia prima interrogazione in aula, ora l’idea è di fare lo stesso, riportare in aula questo tema così importante per Genova davanti al ministro Giorgetti. Che sia da stimolo e da supporto anche per le autorità cittadine e regionali, dobbiamo essere tutti uniti per difendere questa preziosa parte produttiva della città”.
Anche il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino questa mattina è sceso in corteo: “Le questioni aperte alla Business Unit sono strategiche per l’occupazione a Genova, cedere l’automazione, come sembra voler fare Leonardo, con l’intento evidente di fare cassa, significherebbe, da una parte mettere in discussione la presenza stessa dell’azienda a Genova, dall’altra mettere a repentaglio centinaia di posti di lavoro, soprattutto in un momento delicato e complicato come quello che stiamo vivendo”.
Pastorino ritiene importante che ci fossero anche le lavoratrici delle mense di Leonardo: perché è evidente che questa città non riuscirebbe a tollerare un attacco occupazionale così forte da mettere in discussione non soltanto i 400 posti della Business, ma anche quello delle lavoratrici impegnate nelle mense aziendali.