“Si tratta di spiegazioni irricevibili, è stato più volte dimostrato da amministrazioni di diverso colore politico che conferire la cittadinanza onoraria a una persona della caratura morale come quella della senatrice Liliana Segre, non solo è possibile ma è anche doveroso, perché il suo ruolo nel nostro Paese è divenuto un simbolo, il simbolo della pace, il simbolo di tutte gli italiani che come lei hanno vissuto la deportazione come i nostri nonni soresi”, dichiarano il capogruppo in consiglio regionale di Linea condivisa Gianni Pastorino e la consigliera di minoranza della lista civica Sori 2020 Ilaria Bozzo.
“È necessario ricordare che in Italia comuni di ogni colore politico hanno iscritto la senatrice a vita Liliana Segre nel registro onorario, per mantenere viva la memoria degli atroci orrori della Shoah e dello sterminio ebraico perpetrati dal regime nazifascista e per consacrare la sua attenzione nei confronti delle giovani generazioni, della loro educazione ai valori della tolleranza e del rispetto. Nel respingere la mozione della minoranza, la giunta comunale di Sori accusa l’opposizione di non proporre azioni concrete per contrastare la pandemia e la crisi socio-economica”, prosegue Linea Condivisa.
“Ricordiamo al sindaco e alla sua maggioranza che di fronte all’accusa di mancanza di proposte tangibili, siamo invece sempre stati disponibili a collaborare – prosegue la consigliera comunale Bozzo – attivi nel proporre soluzioni concrete ai problemi riguardanti non unicamente l’emergenza pandemica ma anche quella ambientale, economica, sociale del nostro comune”.
Il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino non nasconde la propria contrarietà su quanto accaduto a Sori: “Purtroppo questo episodio dimostra ancora una volta come la stragrande maggioranza delle giunte di centrodestra non voglia confrontarsi con quello che hanno rappresentato il fascismo in Italia e le deportazioni. Negare la cittadinanza onoraria a una figura come quella della senatrice a vita Liliana Segre, che per altro rende onore al nome dell’Italia nel mondo, credo che sia un gesto assolutamente sbagliato e mi dispiace e mi rammarica che avvenga in una paese del territorio ligure”, chiosa il consigliere Pastorino.