Genova. Ha festeggiato la partita numero 150 con la maglia rossoblù con una doppietta che vale 100 gol in serie A (la prima rete nel lontano 2003), recuperando per due volte lo svantaggio in 21 minuti. Ogni aggettivo di elogio per Goran Pandev è ormai superfluo e ne sminuirebbe la classe, la furbizia, i meriti. Giocate, le sue, che hanno avuto il merito di mettere una pezza allo sciagurato primo tempo giocato dal Genoa a livello difensivo nel 2-2 finale casalingo contro il Benevento andando sotto per ben due volte in 15 minuti. Radovanovic è il punto debole più evidente di questa serata no: è lui ad atterrare Lapadula che furbescamente si era messo tra uomo e pallone al 5′ per il calcio di rigore trasformato da Viola. Diverse volte va in difficoltà e non è certo impeccabile nell’azione del raddoppio ospite con il gran tiro di Lapadula lanciato centralmente da Viola. Non sono sue tutte le responsabilità: centrocampo rossoblù troppo poco efficace in fase di non possesso e un distacco tra i due reparti che mette a nudo gli antichi difetti. Nel mezzo, come detto, le due reti di Pandev, che ha approfittato di rimpalli in entrambe le azioni e sempre da posizione ravvicinata ha trafitto Montipò all’11’ e al 21′.
Eppure la formazione in campo non sembrava presagio di tempesta: Zappacosta a sinistra, Biraschi esterno di destra, Destro la punta insieme a Pandev. Invece le prestazioni sottotono a partire da quella del centrale rossoblù, hanno complicato le cose. Non che in fase offensiva sia andata meglio a parte la serata di grazia del macedone: Destro al 31′ del primo tempo si è divorato un’occasione da rete solo davanti a Montipò allungandosi troppo il pallone.
Nella ripresa le cose non sono andate meglio, soprattutto a Radovanovic che con un’altra indecisione rischia di mandare in porta Gaich, recuperato, per fortuna dei rossoblù, da un grande intervento di Masiello. I ritmi però rallentano e il Genoa instaura un discreto possesso palla senza però creare difficoltà com’era accaduto nel primo tempo soprattutto sulla fascia presieduta da Zappacosta. Il cambio al 71′ con Pjaca e Shomurodov al posto di Pandev e Destro ha l’obiettivo di inserire forze fresche, ma la manovra rossoblù è meno pericolosa, anche perché il Benevento si difende in modo ordinato. Arriva anche il turno di Goldaniga per Biraschi e Behrami per Strootman, che era ammonito (78′). Ballardini riprende spesso Zajc, che non copre a dovere, ma stasera il Genoa è meno attento in generale a mantenere le posizioni e anche per questo rischia di farsi trovare scoperto nelle poche sortite del Benevento, scaturite da palle conquistate a centrocampo. Se Radovanovic era in serata no, ci ha pensato comunque Masiello a tenere su il reparto. Badelj ha tenuto duro, perdendo una palla rischiosissima solo nel finale. Scamacca, mandato a scaldarsi nel finale, non viene inserito.
Al di là delle recriminazioni sugli episodi sospetti da moviola, neanche rivisti da Pairetto, la classifica si è comunque mossa, con il Genoa a 33 punti insieme a Fiorentina e Spezia (che ha pareggiato 1-1 contro l’Inter), Benevento e Torino a quota 31 e il Cagliari a 28. Una situazione di nuovo difficile per il Genoa, anche alla luce dei risultati delle avversarie e del fatto che la vittoria ormai non arriva da quel Genoa-Napoli del 6 febbraio.
Genoa-Benevento 2-2
Reti: 5′ Viola (R); 11′ Pandev; 15′ Lapadula; Pandev 21′
Genoa: Perin, Masiello, Radovanovic, Criscito, Biraschi (78′ Goldaniga), Zajc, Badelj, Strootman (78′ Behrami), Zappacosta, Pandev (71′ Pjaca), Destro (71′ Shomurodov).
A disposizione: Marchetti, Paleari, Zapata, Scamacca Ghiglione, Melegoni, Cassata, Rovella, Czyborra.
Allenatore: Ballardini
Benevento: Montipò, Tuia (35′ Caldirola), Glik, Barba, De Paoli, Hetemaj, Viola (86′ Schiattarella), Ionita (78′ Dabo), Improta, Gaich (78′ Insigne), Lapadula (86′ Di Serio).
A disposizione: Manfredini, Lucatelli, Tello, Caprari, Falque, Pastina.
Allenatore: Inzaghi
Arbitro: Pairetto di Nichelino
Ammoniti: Radovanovic, Strootman (G)