21 indagati

Gallerie autostrade: la procura di Genova ha disposto una perizia sui criteri di manutenzione

I tre esperti incaricati inizieranno con l'analisi dei reperti della galleria Bertè

Crolla soffitto in galleria a26

Genova. La procura di Genova ha disposto una perizia sui criteri di manutenzione delle gallerie della rete ligure e sulla sicurezza delle stesse. Sono tre gli ingegneri incaricati dai pubblici ministeri Stefano Puppo e Walter Cotugno.

I tre esperti inizieranno con l’analisi dei reperti della galleria Bertè sulla A26, da cui caddero due tonnellate di cemento dalla volta il 30 dicembre 2019. Poi proseguiranno con le altre gallerie della rete ligure.
All’indomani del crollo la procura aveva aperto un fascicolo.

Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, sono 21 le persone indagate: per nove l’accusa è di inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Agli altri 12, invece, vengono contestati il crollo colposo, il falso e l’attentato alla sicurezza dei trasporti. Il filone sul mancato adeguamento vede indagati l’ex amministratore delegato di Aspi e Atlantia Giovanni Castellucci, l’ex direttore delle grandi opere Paolo Berti, l’ex direttore della manutenzioni Michele Donferri Mitelli, ma anche il suo predecessore Mario Bergamo. Stesso reato è contestato anche all’ex direttore di tronco Mirko Nanni a cui i pubblici ministeri Puppo e Cotugno contestano anche l’omissione di atti d’ufficio, l’attentato alla sicurezza dei trasporti e la rimozione ed omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Dopo il crollo partirono una serie di ispezioni da parte dell’ingegnere Placido Migliorino del Mit col quale Aspi ha avviato un piano per la messa in sicurezza dei tunnel.

leggi anche
Generica
Decisione
Autostrade, boccata d’aria per il turismo: da metà maggio stop ai cantieri nel weekend

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.