"stallo inaccettabile"

Ex Ilva di Cornigliano, i sindacati: “Investimenti per Genova o torneremo in piazza”

Fiom, fim e Uilm lanciano un messaggio al Governo: "Il mercato dell'acciaio è ripartito, non ci lasceremo addormentare"

Sciopero operai Ex Ilva Ancelor Mittal

Genova. “Serve un progetto per Genova”. Lo dicono forte e chiaro i segretari di Fiom, Film e Uilm che hanno convocato una conferenza stampa per mandare un messaggio al governo, a due settimane dall’ingresso dello Stato nella gestione degli stabilimenti ex Ilva attraverso la nuova società Acciaierie d’Italia holding. “Leggiamo di progetti per Taranto – dice il segretario della Fiom genovese Bruno Manganaro ma su Genova tutto tace.

Per lo stabilimento di Cornigliano servono 200 milioni perché il mercato dell’acciaio è ripartito e non vogliamo restarne fuori. Siamo in una situazione di stallo inaccettabile”. I sindacati sono stati convocati a Roma l’11 maggio: “Una convocazione che arriva due giorni prima della sentenza del Consiglio di Stato su Taranto e questo ci fa ancora più arrabbiare – sbotta Manganaro – perché il governo sta a guardare mentre gli impianti rischiano di fermarsi”.

“Servono gli investimenti previsti dall’accordo di programma – aggiunge il segretario della Fim Cisl christian Venzano – in particolare sulla latta perché siamo gli unici produttori in Italia e non possiamo perdere un mercato che non ha mai avuto crisi”. “Con l’ingresso dello Stato si apre una fase nuova, o almeno ce lo auguriamo – dice Antonio Apa – ma serve un piano industriale vero e credibile e su quella base va riscritto l’accordo per Genova dove gli investimenti annunciati non sono mai arrivati”. Cerchiamo di fare presto perché non vogliamo fare la fine di Alitalia”.

Il messaggio di fare presto lo lancia anche il coordinatore dell’rsu Armando Palombo: “Il mercato dell’acciaio non è in crisi e noi siamo stufi di fare cassa integrazione – dice Palombo – e se su Genova non si muove qualcosa dopo i messaggi istituzionali interverremo alla ‘genovese’, vale a dire scendendo in piazza perché non ci lasceremo addormentare”.

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