Genova. Un’area minima di 10 metri quadrati per ogni ombrellone piantato in spiaggia, lettini e sdraio distanziati da almeno 1 metro e mezzo tra loro, misurazione della temperatura all’ingresso, sanificazione frequente di tutti gli spazi comuni. Negli stabilimenti balneari si andrà al mare con le stesse regole del 2020, anche se sarà possibile qualche correttivo in base al confronto con le associazioni di categoria. È quello che è emerso dopo il tavolo interregionale sul demanio marittimo presieduto dall’assessore ligure Marco Scajola.
“Abbiamo ricevuto mandato dal Governo di ripartire dalle linee guida del 2020 per la stagione estiva 2021 – ha detto Scajola -. L’anno scorso il Governo lanciò criteri Inail basati sul distanziamento in spiaggia, come Regioni insieme li contestammo perché erano del tutto inapplicabili. Proponemmo noi linee guida diverse che il governo recepì. E quei criteri hanno portato a risultati ottimali”.
Nel pomeriggio c’è stato un confronto un confronto in Regione coi balneari. “Le associazioni sono intervenute esprimendo soddisfazione per la volontà di ripartire confermando le linee guida del 2020 che hanno permesso alle imprese di lavorare garantendo la massima sicurezza a clienti e turisti e hanno posto quesiti specifici in merito al nuovo scenario derivante dalla campagna vaccinale”, si legge in una nota della Regione.
“La nostra intenzione – prosegue Scajola – è andare il più possibile incontro alle loro esigenze per permettere che sul demanio marittimo ci possa essere un ampliamento delle posizioni su tavolini, bar nelle spiagge e attività commerciali, in modo che possano avere maggior respiro rispetto a mesi di difficoltà”. La discussione riguarderà soprattutto aspetti di carattere tecnico, ma le norme sul distanziamento rimarranno quasi certamente invariate.
Resta da capire cosa succederà sulle spiagge libere. Il Comune di Genova stava lavorando all’ipotesi di eliminare il numero chiuso col sistema di prenotazione attraverso l’app SpiaggiaTi, ma l’applicazione del distanziamento negli stabilimenti porterà probabilmente a conformarsi alle stesse regole.
“I Comuni possono sempre avere un’autonomia decisionale che ritengo giusta – precisa Scajola -. L’anno scorso con Anci avevamo fatto linee guida, cioè una traccia su cui appoggiarsi per organizzare anche le spiagge libere, ma se qualcuno vuole fare diversamente è liberissimo e non c’è Regione che possa contrastarlo”.