Genova. Grazie al vaccino anti-Covid 2.700 ultraottantenni in Liguria dall’inizio di gennaio a oggi hanno evitato di ammalarsi, circa la metà di quelli che avrebbero contratto l’infezione senza sottoporsi all’iniezione. È la stima elaborata da Alisa e spiegata durante il punto sull’emergenza dal responsabile della prevenzione Filippo Ansaldi.
In pratica sono stati quasi dimezzati i casi a confronto con le aspettative. “L’incidenza attesa era molto più alta di quella realmente osservata – ha spiegato Ansaldi – e sicuramente il vaccino avrà un effetto importante man mano che la campagna andrà a proteggere le fasce più deboli. La proporzione dei casi evitati è del 49% su quelli attesi”.
Per quanto riguarda i vaccini somministrati a tutta la popolazione oggi nuovo balzo in avanti della Liguria che ha superato le 14mila dosi giornaliere e si appresta a tagliare un altro traguardo: “Domani – ha detto il presidente Giovanni Toti – supereremo il 25% di popolazione ligure vaccinata con una dose e il 10% col ciclo completo. Sono misure superiori alla media italiana”.
I dati del monitoraggio ministero della Salute-Iss confermano la Liguria in zona gialla a partire dal 26 aprile: l’Rt sintomi medio è 0,82 (con valore inferiore dell’intervallo di confidenza 0,78) e l’unico parametro sopra la soglia di rischio è quello delle terapie intensive occupate al 31% di pazienti Covid. Anche questo numero, come ha spiegato Angelo Gratarola, direttore del dipartimento regionale di emergenza-urgenza, è atteso in netta diminuzione nelle prossime settimane.
L’incidenza settimanale, ha spiegato Ansaldi, “è tornata quella di gennaio”. In Liguria oggi si registrano 132 casi ogni 100mila abitanti, in provincia di Genova 120 casi, nell’Imperiese 155, nel Savonese 128, nello Spezzino 102. Cifre ben distanti dai 250 casi ogni 100mila abitanti che avevano fatto scattare la zona rossa nel Ponente.
Durerà per due settimane l’ordinanza firmata dal presidente Giovanni Toti che dispone da lunedì la frequenza in presenza per il 70% degli studenti delle scuole superiori. “Poi, se vi saranno condizioni molto migliori che consentiranno di allargare l’affollamento percentuale dei mezzi pubblici, e se il mondo scolastico riterrà di poter accogliere di più, faremo ulteriori ragionamenti”, ha concluso il governatore.