Genova. C’è forse una cosa che tutti dovremmo avere imparato, dopo un anno e passa di pandemia e smart working: gestire il microfono e la videocamera dei nostri computer durante le riunioni di lavoro in streaming. Ed è questa una cosa che soprattutto chi riveste un ruolo istituzionale dovrebbe avere imparato perché, diversamente dai meeting delle aziende, le riunioni dei consigli comunali sono pubbliche e non cancellabili.
Ha creato non poco scompiglio quanto accaduto due giorni fa durante una commissione consiliare in Comune a Genova, commissione tenuta sulla piattaforma Webex come da molti mesi a questa parte e avente per oggetto la presentazione di tre delibere di giunta.
Durante l’appello da parte della presidente Marta Brusoni, in un momento peraltro di assoluto silenzio, uno dei consiglieri – uno fra quelli che non risultavano nella schermata principale del meeting, quindi non si potrà stabilire con certezza di chi si trattasse – ha proferito una sonora bestemmia. Non appena bisbigliata, non edulcorata attingendo al dialetto, inequivocabile: un’imprecazione fra le più gravi e che, non caso, ha shoccato alcuni degli altri partecipanti alla riunione.
“Vergogna”, “Un episodio assolutamente da condannare”, “Chi è questo ignorante” sono alcuni dei commenti arrivati dagli altri consiglieri – commissari, trattandosi di una commissione – sia di maggioranza sia d’opposizione. L’assessore ai Lavori pubblici e Bilancio Pietro Piciocchi ha espresso immediatamente condanna da parte della giunta. Condanna che è arrivata, infine, anche dalla presidente di commissione Marta Brusoni, basita per l’accaduto.
Il video con la commissione – mentre stiamo scrivendo – è ancora pubblico sulla pagina Facebook del Comune di Genova e ormai da qualche ora sta circolando nelle chat di gruppo di molti genovesi e non.