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Commissari in Liguria, Sansa: “Basta poltrone, la totizzazione non si ferma più”

"Una figura nuova che aggiunge spese, rafforza il potere del centrodestra di Toti e sembra libera dai controlli"

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Liguria. “Ieri Giovanni Toti si è presentato in consiglio regionale con un emendamento: propone di istituire la nuova figura dei commissari. Insomma, altre poltrone, altre spese. Non bastavano assessori, unità di missione, dirigenti degli enti pubblici, manager vari ed eventuali. Così forse tutti gli alleati e gli amici saranno saziati. Un emendamento infilato di straforo in un complesso di norme sui parchi naturali”.

A dichiararlo è il consigliere regionale di opposizione Ferruccio Sansa, la cui lista ieri – insieme a Pd, M5S e Linea Condivisa – ha fermato l’emendamento, ma a luglio la norma sarà riproposta.

“Rischia di nascere – con un norma infilata furtivamente – una figura nuova che aggiunge poltrone, spese e soprattutto rafforza il potere del centrodestra di Toti. Una figura, anche, che sembra libera da controlli” sottolinea Sansa.

E poi aggiunge: “Ma quanti possono essere i commissari? Non c’è limite, uno, dieci o cento. Per quali opere con precisione si potranno nominare? Quanto guadagneranno? Nemmeno questo si sa. I compiti quali sarebbero? Toti alla nostra domanda ha risposto: ‘Un compito di sprone’”.

“Ormai la totizzazione non si ferma più. Ci sono stati gli oltre 800 mila euro l’anno per le spese della giunta. Poi gli oltre 4 milioni in cinque anni per il raddoppio delle poltrone tra consiglieri e assessori. Quindi, soprattutto, le nuove unità di missione – volute da Toti appena due mesi fa – guidate da figure esterne pagate 123mila euro l’anno. Ora ecco i commissari. Così il nuovo potere di centrodestra mette radici nel silenzio generale della Liguria”, dice Sansa.

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