Cambiare mentalità

Catcalling: il Centro per non subire violenza a sostegno delle ragazze che hanno subito molestie

Il Centro è stato contattato dalla ragazza che ha diffuso la violenza subita dall'amica su un bus, con un passeggero che si è masturbato davanti a lei

catcalling, molestia

Genova. Il “Centro per non subire violenza” è stato contattato da Benedetta Castellaro, la ragazza che ha diffuso l’episodio di violenza subito dall’amica su un bus, con un passeggero che si è masturbato davanti a lei.

Lo comunica il Centro in una nota: “Ci siamo subito messe in contatto con lei, attraverso le nostre legali, alla quale abbiamo subito offerto la nostra massima collaborazione e il nostro sostegno a lei e a tutte le ragazze che avevano e che continuano a scriverle le loro testimonianze. Come Centro antiviolenza operiamo da anni sul territorio sostenendo anche campagne di sensibilizzazione e informazione su ogni forma di violenza di genere. Da tempo ci stiamo occupando del fenomeno del catcalling e, attraverso i nostri servizi, accogliamo e sosteniamo le donne che hanno vissuto queste forme di violenza”.

Il Centro ribadisce che è importante sottolineare che il Catcalling è violenza: “Le avvocate del nostro Centro riferiscono che il termine catcalling è usato per descrivere la molestia verbale che una donna riceve per strada da sconosciuti, per questo detta anche street harassment. In Italia il catcalling non è un reato ma alcuni comportamenti possono integrare il reato di molestia punito dall’art. 660 del codice penale. Resta comunque una risposta punitiva troppo debole e, vista la grande diffusione del fenomeno, sarebbe opportuno un intervento del legislatore per rendere reato il catcalling. Non si tratta quindi di complimenti di cui dovremmo essere lusingate, ma si tratta di violenza che come tale può, anzi deve essere denunciata”.

Nell’ultimo anno il Centro ha collaborato con la blogger Martina Bellani della pagina Instagram “Sono solo complimenti” per informare le ragazze che il Centro Per Non Subire Violenza offre sostegno psicologico e legale.

La presidente Elisa Pescio spiega: “Il nostro obiettivo è quello di continuare a formare i soggetti della rete antiviolenza che collaborano con il Centro per non subire violenza tra cui le forze dell’ordine, gli ospedali, i tribunali. Abbiamo realizzato una rubrica Parliamone con…  in diretta sulla nostra pagina Facebook: interventi e webinar che organizziamo con relatori ed esperti che mettono a disposizione le loro competenze per aiutarci ed agevolare quel cambiamento culturale fondamentale per interrompere il comportamento violento nella nostra società. È necessario che tutti noi, donne e uomini, siamo alleati per cambiare una mentalità che a volte è complice ma più spesso è indifferente alla discriminazione e alla violenza contro le donne. Prenderemo contatti con l’azienda Amt per dare la nostra disponibilità a organizzare degli incontri di formazione per il loro personale”

leggi anche
Generica
Ad alta voce
“Masturbarsi su un autobus a Genova è legale?”, ecco la storia di Kimberly e di troppe denunce ignorate
Generica
Istituzione
Molestie sugli autobus, dopo il caso Kimberly il consiglio comunale condanna il fenomeno

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.