Ordine del giorno

Candia (Lista Sansa): “Consulta per gli stranieri ferma da anni e la Regione si rifiuta di convocarla”

Istituita con legge regionale nel 2007 ha lo scopo di favorire l'integrazione e tutelare le famiglie dei circa 140mila stranieri della Liguria

solidarietà, amicizia,

Genova. “Per la Regione Liguria l’integrazione degli stranieri è una perdita di tempo. Oggi è emerso chiaramente, con il rifiuto di convocare l’ormai trascurata Consulta per i cittadini stranieri”.

Così la consigliera Selena Candia, che in consiglio regionale ha proposto un ordine del giorno insieme a Ferruccio Sansa e Roberto Centi chiedendo alla Giunta di convocare la Consulta regionale per l’integrazione dei cittadini stranieri immigrati.

La Consulta, istituita con legge regionale nel 2007, ha lo scopo di favorire l’integrazione e tutelare le famiglie dei circa 140mila stranieri della Liguria (quasi il 10% della popolazione): ma è resa del tutto inutile.

“L’Ocse sostiene che la crisi sanitaria sta mettendo in pericolo i progressi realizzati in materia di integrazione, rendendo ancora più difficile la situazione degli stranieri nell’accesso al lavoro e allo studio”, spiega Candia.

“Basta vedere cosa sta succedendo nel mio quartiere, Sestri Ponente, dove le famiglie con bambini stranieri spesso non riescono ad assicurare una didattica a distanza dignitosa ai propri figli perché non hanno sufficienti dispositivi digitali con cui connettersi. E rendiamoci conto di quanto deve essere difficile fare la dad se non si parla bene italiano”, continua.

Il consiglio regionale ha però respinto l’odg. La Lega si è giustificata dicendo che “non ci sono soldi”, mentre Candia chiedeva solamente la convocazione della consulta. “Una questione che riguarda l’accesso al lavoro e allo studio di tante famiglie è stata discussa con l’assessore alla Sicurezza, come sei gli studenti stranieri fossero un problema di ordine pubblico. È evidente che la Regione preferisce far finta di niente: per chi ci governa queste persone non esistono”, conclude.

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