Ambiente

Azzerare le emissioni di ossido di zolfo nel porto di Genova: accordo esteso a tutte le navi

Rinnovato in Capitaneria di porto il "Genoa Blue Agreement": ecco cosa prevede

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Genova. È stato rinnovato oggi presso la Capitaneria di porto di Genova, l’accordo volontario “Genoa Blue Agreement” che, dopo la prima sottoscrizione il 12 luglio 2019, ha come obiettivo principale quello di coinvolgere tutte le navi e i bacini portuali che scalano sia il porto di Genova sia quello di Savona.

Promosso dalla Capitaneria di porto di Genova, l’accordo volontario è ora suddiviso in tre parti.

La prima, riprende e aggiorna alla normativa vigente – specialmente a seguito degli interventi introdotti dal 1° gennaio 2020 – quello sottoscritto nel 2019 e coinvolge le navi passeggeri in servizio di linea, compreso il settore delle crociere e le navi che scalano con più frequenza i due porti liguri. In tale senso la sensibilità del settore crocieristico si è dimostrata ancora una volta convinta e significativa, a riprova della sempre maggiore attenzione per le tematiche ambientali.

Alla luce degli impegni sottoscritti, le navi delle Compagnie firmatarie dovranno completare il cambio del combustibile – che alimenta motori, generatori e caldaie di bordo – prima di entrare nello schema di separazione del traffico, circa tre miglia prima dell’imboccatura del porto di Genova, e a una distanza equivalente dal porto di Savona. Sarà, pertanto, utilizzato un combustibile con un contenuto massimo di zolfo non superiore allo 0,10% in massa che, per normativa corrente, sarebbe solamente previsto dopo che la nave abbia completato l’ormeggio in banchina.

Lo stesso combustibile sarà impiegato sino a che le navi, una volta lasciati i porti di Genova e Savona, non raggiungeranno una distanza di 3 miglia dagli stessi. Quale misura equivalente e altrettanto efficace, è ammessa la possibilità di utilizzare i sistemi di lavaggio delle emissioni – i così detti scrubber – da parte delle navi che sono dotate di dispositivi approvati dalle amministrazioni di bandiera; dispositivi da utilizzarsi negli stessi tratti di mare, dalle 3 miglia fino all’interno dei porti.

L’adozione volontaria delle predetta misure consente di ridurre sensibilmente, fin quasi ad azzerare, le emissioni degli ossidi di zolfo da parte delle navi in prossimità delle aree urbane e limitrofe ai porti.

La seconda parte del nuovo accordo volontario è la più innovativa in quanto la Capitaneria di porto di Genova ha voluto estendere a tutte le tipologie di navi (portacontainer, petroliere, portarinfuse, general cargo, ecc.) e a tutti i bacini portuali di Genova e Savona le misure adottate volontariamente nel 2019 dalle navi passeggeri. Il successo di tale iniziativa è stato possibile grazie all’impegno di numerose agenzie marittime, promosso e coordinato attraverso il supporto di Assagenti. In particolare, le agenzie firmatarie si sono impegnate a proporre, secondo procedure standardizzate e prima di ogni arrivo nei porti liguri, alle compagnie di navigazione e direttamente ai comandanti delle unità:

– la sottoscrizione dell’accordo volontario alle compagnie di navigazione che rappresentano localmente;

– il rispetto di uno degli impegni volontari previsti nella prima parte del Genoa Blue Agreement, al fine di ridurre le emissioni di ossidi di zolfo, qualora praticabile senza che incorrano particolari problematiche (a prescindere dalla formale adesione all’Accordo da parte della propria compagnia di navigazione).

Il nuovo accordo volontario intende essere più coinvolgente e dinamico, essendo sempre aperto a nuove adesioni e prevedendo punti di situazione semestrali sull’opera di sensibilizzazione eseguita dalle agenzie marittime, che la Capitaneria di porto di Genova provvederà a valorizzare e promuovere adeguatamente.

L’intenzione è quella di rendere l’area entro le 3 miglia dai porti di Genova e Savona assimilabile – per quanto possibile – a un’area Seca (Sulfur Emission Control Area), nelle quali vige l’obbligo di navigare e sostare in porto utilizzando combustibili con contenuto di zolfo non superiore allo 0,10% in massa. Per tale motivo l’impegno è quello di coinvolgere nell’accordo volontario tutte le tipologie di navi e tutti gli ambiti portuali di Genova e Savona.

L’adesione convinta di tutto il settore crocieristico e di un numero importante di Agenzie Marittime, attraverso l’impegno dell’Associazione di Categoria Assagenti, è motivo di soddisfazione per l’Autorità Marittima, a dimostrazione di un impegno sinergico di tutte le parti coinvolte al fine di ridurre progressivamente le emissioni di ossidi di zolfo in atmosfera da parte del settore navale.

L’accordo volontario prevede inoltre che:

– le compagnie di navigazione firmatarie si impegnano a sensibilizzare le proprie navi impartendo direttive aggiuntive sulla manutenzione e sulla gestione delle macchine tese a favorire la riduzione delle emissioni dei gas di scarico, soprattutto durante le manovre in ambito portuale.

– il mantenimento degli impegni ispettivi di controllo da parte delle Autorità marittime, ponendo particolare attenzione a quelle navi che danno adito a sospetti sul mancato rispetto della normativa vigente di settore.

A tal riguardo, giova ricordare che il numero di controlli eseguiti sui combustibili utilizzati dalle navi e il relativo esito è consultabile nella sezione “amministrazione trasparente” dei siti internet della Capitaneria di porto di Genova e quello di Savona – entrambi raggiungibili dall’indirizzo www.guardiacostiera.gov.it – che sono aggiornati mensilmente dei risultati conseguiti.

L’Accordo è stato sottoscritto anche dalla compagnia dei Rimorchiatori Riuniti del porto di Genova, la quale adotta una politica di riduzione delle emissioni molto spinta e prevede, tra l’altro, il collegamento all’energia elettrica di banchina durante i periodi di sosta all’ormeggio.

L’accodo volontario ha validità sino alla fine del 2023 e prevede la possibilità di essere rivalutato qualora intervengano aggiornamenti normativi. È infatti in corso un procedimento finalizzato a dichiarare il Mar Mediterraneo un’area SECA che porterebbe all’obbligatorietà di utilizzare, anche in navigazione, carburanti con un tenore massimo di zolfo dello 0,10% in massa.

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