Genova. Si chiamava Roberta Repetto e aveva 40 anni, la donna operata per un neo nel centro olistico ‘Anidra’ di Borzonasca (Genova) e morta all’ospedale San Martino.
La vittima era figlia dell’ex sindaco di Chiavari Renzo Repetto, che ha guidato la cittadina del Tigullio dal 1989 al 1993.
Per la sua morte sono stati arrestati stamani il ‘santone’ del centro, Paolo Bendinelli, 69 anni e il dottor Paolo Oneda, 47 anni, dirigente di Chirurgia generale dell’ospedale di Manervio, che l’aveva operata al centro.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri l’intervento era avvenuto sul tavolo della cucina e senza anestesia, “in ossequio a studi sul respiro che le avrebbero assicurato la sopportazione del dolore – scrive il gip Paola Faggioni nell’ordinanza di custodia cautelare – senza adeguata tecnica chirurgica (eventuale allargamento e verifica dei linfonodi sentinella) e soprattutto senza alcun successivo esame istologico”.
E dopo l’intervento Bendinelli e Oneda avrebbero prescritto alla donna “tisane zuccherate e meditazione”.
Alla comparsa dei dolori e del primo linfonodo “i due avrebbero omesso di indirizzarla verso specifiche cure mediche”, tranquillizzandola sulla sua guarigione. Quando è comparso il secondo linfonodo le hanno detto che era “il segno della risoluzione del conflitto” e che “il sistema stava drenando la parte tossica”.
Le condizioni della donna sono rapidamente peggiorate ma loro continuavano a rassicurarla nonostante non riuscisse più ad alzarsi dal letto e faticasse a parlare e a respirare.
Quando su richiesta dei familiari è stata trasferita all’ospedale di Lavagna il primo ottobre 2020 dove i medici hanno diagnosticato “diffuse metastasi” prima di indirizzarla al San Martino di Genova dove è morta il 9 ottobre 2020.