Genova. Sull’ondata di maltempo di ottobre 2020 “l’imbarazzo è totale. Per le somme urgenze la Protezione civile nazionale ha assegnato 8,2 milioni su un totale di 47 milioni che avevamo chiesto. Tra 20-25 giorni, con l’avvio della stagione primaverile, poter supportare i sindaci che non hanno fogne e acquedotti diventerà insostenibile”.
A lanciare l’accusa è l’assessore regionale Giacomo Giampedrone che risponde così a un’interrogazione del consigliere Pd Enrico Ioculano che ha chiesto lumi su rimborsi a imprese e Comuni per i danni alluvionali dello scorso autunno, ancora fermi al palo per la maggior parte delle realtà colpite.
Nella notte del 2-3 ottobre, quasi sette mesi, un nubifragio aveva lasciato l’entroterra di Sestri Levante in balia del fango e della devastazione, mentre ancora più drammatica era la situazione in Ventimiglia e in Val Roja, colpite da una vera e propria alluvione. Lo scorso 22 ottobre il Consiglio dei ministri aveva deliberato lo stato d’emergenza solo per il Ponente, erogando solo 7 milioni per la provincia di Imperia.
A distanza di mesi il riconoscimento è stato esteso anche ad alcuni comuni del Tigullio, ma la cifra è cresciuta solo di poche centinaia di migliaia di euro. “Non ci è mai capitato un imbarazzo tale a tanti mesi dalla fine dell’emergenza. Almeno la copertura delle somme urgenze credo sia doverosa, come è sempre avvenuto in tutte le occasioni”, osserva Giampedrone.
Il comune più colpito è stato Casarza Ligure, lungo la valle del Petronio, dove la frazione di Bargone era rimasta isolata a causa di una grossa frana. Qui i danni, solo per gli interventi in somma urgenza, ammontano a 750mila euro. “Lo scorso mese sono arrivati 140mila euro dalla Regione come primo ristoro – spiega il sindaco Giovanni Stagnaro – e per ora non abbiamo visto altri soldi. Per finanziare tutti i lavori necessari abbiamo dovuto contrarre un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti, per fortuna abbastanza conveniente perché è pensato apposta per gli enti pubblici in questo tipo di eventi, in attesa che arrivino altre somme”.
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Per fortuna dal ministero sono arrivati 700mila euro per interventi strutturali (su un canale distinto dall’emergenza maltempo), che sommati ai 450mila dell’anno precedente consentiranno di risolvere almeno alcuni problemi a lungo termine. “Il grosso limite resta il torrente Petronio, che ha bisogno di lavori su briglie e argini – prosegue il sindaco -. Su quello parliamo di 2 milioni di euro necessari, mentre per il torrente Cacarello, che attraversa il centro del paese, abbiamo ottenuto un finanziamento per la progettazione esecutiva. Servono i soldi per l’opera, ma confidiamo di ottenere 3,5 milioni visto che la Liguria lo ha inserito tra le opere strategiche per il Recovery Fund”.