Amarcord samp

“Album dei ricordi blucerchiati”: Fabian Valtolina, il velocissimo ‘Beep Beep’

Giocatore ideale per il 4-4-2 di Novellino, la cui velocità di corsa gli è valsa il soprannome del 'Road runner' inseguito nei fumetti da 'Willy il Coyote'

valtolina

Genova. Ricordate quando Riccardo Garrone, presentando la Sampdoria, affermò: “La Samp era una ballerina bellissima e bravissima. Poi si è ammalata gravemente, aveva bisogno di cure urgenti. Siamo riusciti a guarirla. Ora contiamo di farla tornare la ballerina bellissima e bravissima di qualche tempo fa. Passo dopo passo, ci stiamo provando”?

Bene, uno dei medici, cui il d.g. Giuseppe Marotta si affidò, per concretizzare il progetto del Presidente, è stato Fabian Valtolina, con Walter Alfredo Novellino insignito delle vesti di “Professore”, affiancato da altri ‘assistenti’ di valore, come Sergio Volpi, Francesco Pedone, Stefano Bettarini, Fabio Bazzani e Stefano Sacchetti, che già avevano ‘operato’ con lui in precedenti esperienze.

Valtolina cresce nelle giovanili del Milan, alternando lavoro vero, sin dai 14 anni, agli allenamenti, finché – a fatica – lo convincono a licenziarsi, per poter prendere parte a tutte le sedute di allenamento, che col passare del tempo lo vedono anche a fianco ai mostri sacri Gullit, Van Basten, Ancelotti, Maldini e Baresi, al punto di sfiorare anche l’esordio in rossonero – in Coppa Italia – contro il Lecce di Zibì Boniek, finché la Pro Sesto lo lancia poi nel mondo professionistico.

Seguono Monza, Bologna, Chievo ed ancora Bologna, prima di arrivare a  Piacenza (c’è anche lo Zar Vierchowod), dove trova la sua giornata di gloria, in un  Piacenza-Roma, quando, al 90°, con una rovesciata in bicicletta, regala ai tifosi emiliani un rocambolesco 3-3, contro i giallorossi di Zdeněk Zeman.   Un goal talmente bello ed acrobatico, che il compagno di squadra, Giovanni Stroppa (recente ex allenatore del Crotone) a momenti gli stacca la testa, dalla gioia e che fa entrare Fabian Valtolina nel cuore della tifoseria piacentina, oltre a renderlo improvvisamente celebre, tanto da passare dal ruolo di giovane promessa, al rango di protagonista della Serie A.

La conferma dell’assioma arriva dalla chiamata di Walter Novellino, che lo vuole con sé nel Venezia (che col presidente Maurizio Zamparini, ha appena portato proprio nella massima serie), dove gioca in coppia con un certo Álvaro Recoba.

Quattro anni in laguna (112 partite e 12 goal), prima che Novellino e Marotta lo chiamino anche ad assolvere al compito di guarire la ‘ballerina ammalata’… Pronti via ed alla prima partita di campionato, il Doria vince a Livorno (2-0), con reti di Francesco Flachi e  Fabian Valtolina, che poi si ripete anche in un 3-3 a Messina ed in un 4-0 al Venezia, in cui oltre al serbo Bratislav Živković, vanno a segno altri due ex neroverdi, Pedone e Volpi… Si capì subito che l’anno dopo il vessillo blucerchiato avrebbe sventolato in Serie A…

 

Della stessa serie “Album dei ricordi blucerchiati”

 Bruno Mora, l’ala perfetta

 Trevor Francis, “the striker”

 Ruud Gullit , “Cervo che esce di foresta”

 Nacka Skoglund, il re del tunnel

 Toninho Cerezo, samba scudetto

 Graeme Souness, “Charlie Champagne”

 Aleksei Mikhailichenko, la stella dell’Est

 Sebastián Verón, “La Brujita”

 Luisito Suárez, “El arquitecto” dei primi anni ’70

 Tito Cucchiaroni, una leggenda nella storia della Samp

 Ernst Ocwirk, il faro del Prater

 Giancarlo Salvi, il “golden boy” di Dego

 José Ricardo “China” da Silva, il goleador brasileiro

 Srecko Katanec, la gazzella slovena

 Jorge Toro, dalle Ande agli Appennini Liguri

 Luca Vialli, il bomber

 Eddie Firmani, il “tacchino freddo”

 Ermanno Cristin, il “Nordahlino” di Marassi

 Sergio Brighenti, il capocannoniere

 Roberto Vieri, la fantasia al potere

 Mario Frustalupi, il piccolo grande” regista

 Gaudenzio Bernasconi, l’orsacchiotto

 Fausto Pari, una vita da mediano

 Giovanni Invernizzi, la classe operaia in paradiso

 Walter Zenga, l’uomo ragno

 Giovanni Lodetti, da “basleta” a “baciccia”

 Attilio Lombardo, il “Popeye”

 Valter Alfredo Novellino, il Monzon della panchina

 Alessandro, “il conquistatore” Scanziani

 Enrico Nicolini, “il Netzer di Quessi””  

 Loris Boni, il “baffo” col numero 8

 Boškov e Veselinović, gli jugoslavi                                                                                                                                                                               Maryan Wisnuewski , il francese arrivato da Lens

 Giorgio Garbarini, il generale Custer

 Marco Rossinelli, fuga per la vittoria

 Pietro Vierchowod,  lo Zar

 Francisco Ramón Lojacono, “el tanguero”

Domenico Arnuzzo, il geometra di fascia

Giovanni Guerrni, il Robot Mazinga Z

Marco Sanna, il guerriero ichnuso

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