Genova. Settantacinque anni e non sentirli: oggi la Vespa, una delle icone italiane più conosciute al mondo compie gli anni, superando anche questo traguardo più in forma che mai: degli oltre diciannove milioni di esemplari venduti nella sua storia, gli ultimi due sono stati venduti solo in questi ultimi dieci anni anni.
La Vespa ha una tripla paternità: prodotta dalla genovese Piaggio, sorta come falegnameria specializzata a Sestri Ponente e divenuta negli anni un colosso italiano della costruzione di mezzi a motore (navali, aerei e terrestri), di fatto il brevetto è stato depositato a Firenze, il 23 aprile del 1946, mentre la costruzione del prototipo è avvenuta negli stabilimenti di Pontedera, in provincia di Pisa.
Nata dall’idea di Corradino D’Ascanio, fu il progetto figlio della riconversione industriale della fabbrica dopo gli sforzi bellici: un mezzo con trasmissione senza catene, con il cambio sul manubrio e una carrozzeria in grado di proteggere il guidatore. Il nome “Vespa” fu coniato dallo stesso Enrico Piaggio, il quale di fronte al prototipo del nuovo mezzo esclamò: “sembra una vespa!” per la somiglianza con l’omonimo insetto grazie alla parte centrale molto ampia, la “vita” stretta e per il ronzio del motore. Fin da subito fu un grande successo prima nazionale e poi mondiale, con linee di produzione sparse per il mondo per soddisfare le richieste incessanti: il modello più venduto di sempre è il Px, inconfondibile e inarrestabile, che dal 1977 ha venduto in tutto il mondo oltre tre milioni di unità.
Di Vespa e vespisti se n’è parlato recentemente con la discussa entrata in vigore della zonizzazione del traffico del centro cittadino divenuto off limits per i mezzi Euro zero, considerati più inquinanti, fatte salve i mezzi storici registrati come tali. Una limitazione che però non ha fermato il mito della Vespa, il cui mercato dell’usato non conosce crisi, anche se la sua parziale genovesità non è mai stata troppo celebrata.
Checché se ne dica però, a prescindere da biciclette, moto, auto e bus, per molti la Vespa rimane il modo migliore per girare “a Zena”, grazie al suo motore morbido ma deciso e poco assetato che permette di salire e scendere sulle mai piane strade liguri, alla sua versatilità e alla sua tenacia, senza dimenticare la sua inossidabile resistenza. Insomma, un carattere da genovese Doc: cento di questi giorni Vespa!