Pantegane

Via dei Cebà: la strada invasa dai ratti a due passi da Galleria Mazzini, tra spazzatura e degrado fotogallery

Decine di 'pantegane' banchettano e si riproducono h24 tra bidoni e marciapiede

Genova. Una ragazza, forse appena uscita dall’ufficio, dopo aver percorso la parte iniziale di Galleria Mazzini, svolta verso la strada parallela. Fa qualche passo, supera la schiera di bidoni maleodoranti con qualche esclamazione di disgusto, fa per prendere le chiavi dello scooter parcheggiato qualche metro più avanti, quando tra i piedi le passano due ratti, forse tre, dimensione maxi, che si stanno contendendo una poltiglia sporca di qualche resto di cibo. Un urlo, lo sdegno schifato per quello che si è appena visto sotto il naso, e la corsa a raggiungere la moto per ‘scappare’ da lì.

Questa è la scena a cui assistiamo appena mettiamo piede in via Ceba, la quasi sconosciuta strada che passa tra la galleria ottocentesca e Piccapietra, un tempo caruggio lastricato nei pressi della Porta Aurea, oggi, dopo le demolizioni degli anni 70 e mezzo secolo di smog, traffico e abbandono, una quinta urbana da incubo.

Una strada di passaggio, con qualche parcheggio, i cassonetti a servizio di supermercato, bar e ristoranti della zona, ma che è diventata il regno dei ratti, che a decine, h24, banchettano e si riproducono tra marciapiede, tombini e buchi dei muri. Le segnalazioni non si contano: l’ultima documentata nei giorni scorsi anche nel gruppo facebook “Genova, contro il degrado”, uno dei luoghi virtuali più frequentati dai genovesi.

Siamo andati quindi a verificare, e la situazione è decisamente fuori controllo. A partire dal marciapiede, completamente invaso dalla lordura, tanto che le scarpe sembrano rimanere appiccicate alla strada anche diversi metri dopo; l’olezzo è nauseabondo, mentre se si è “fortunati”, tra una passaggio e l’altro delle auto, si possono sentire distintamente i cori di squittii e lo zampettio tra i bidoni.

Mentre si cammina, i movimenti di ratti sono ovunque, tra i bidoni e il marciapiede: le bestiole, tanto sono abituate al passaggio umano, quasi non si curano della nostra presenza, continuando a rosicchiare qua e là avanzi di cibo. Qualche esemplare si abbevera in piccole pozze generate dal percolamento dell’immondizia che cade dau bidoni, mentre poco più avanti alcuni sacchetti della spazzatura sembrano essere dotati di vita propria, tanto sono i movimenti al loro interno. Ma tutto questo brulicare di vita si scontra la realtà della tragicità della vita terrena: poco più avanti, sul marciapiede, il cadavere bagnato di un ratto giace insepolto sotto la luce di un lampione, quasi a monito di chi ha la ventura di passare da quelle parti. Insomma, a pochi passi dal salotto buono di Genova, il degrado. Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori. E dalla spazzatura?

“Il comune si è già attivato con derattizzazioni continue – ci segnala l’assessore Campora – e sta proseguendo con la chiusura di tane e fori di risalita. Nel caso non si riuscisse ad ottenere risultati soddisfacenti si procederà alla eliminazione della postazione di raccolta dei rifiuti individuandone una nuova collocazione”.

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