Genova. Il caso Scanzi? “Si fa scandalo troppo in fretta in questo Paese”. È il commento del presidente ligure Giovanni Toti mentre in tutta Italia infuria la bufera sul giornalista del Fatto Quotidiano che nei giorni scorsi ha annunciato su Facebook di avere ricevuto in anticipo la propria dose di vaccino AstraZeneca approfittando del meccanismo delle “liste di riserva” per evitare lo spreco delle dosi.
Scanzi, volto noto sui social e in televisione, ha affermato di essere completamente in regola in quanto caregiver dei suoi due genitori anziani e disabili. Iscritto nella lista dei disponibili della Asl di Arezzo, a suo dire sarebbe stato chiamato a fine giornata per ricevere una dose che altrimenti sarebbe stata buttata via.
A monte c’è l’ordinanza del generale Figliuolo, commissario all’emergenza, che prevede che “le dosi residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità del piano nazionale”.
Ed è proprio per evitare uno “scandalo” di questo tipo – su cui tra l’altro è stato aperto un fascicolo conoscitivo da parte della Procura di Arezzo – che Toti suggerisce di usare cautela: “Teniamo presente che i vaccini si conservano fino al mattino successivo e non vengono buttati via alla sera – ha detto intervenendo a Radio24 – dopodiché faremo le liste, ma con un ordine logico, non con un bigliettino come al supermercato perché altrimenti si creerebbero assembramenti e ingiustizie. Ci vuole un po’ di organizzazione”.
Ieri il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dalla Lista Sansa che impegna la giunta a predisporre, congiuntamente con le autorità sanitarie competenti, nel più breve tempo possibile una lista di emergenza di soggetti disponibili a sostituire chi rinuncia alla dose vaccinale.