Genova. Inizierà domani la distribuzione delle dosi di vaccino AstraZeneca alle categorie in grado di gestire in autonomia la somministrazione in Liguria. E tra questi potrebbe rientrare anche il personale universitario, anche se è ancora in corso una valutazione. Lo ha spiegato il presidente Giovanni Toti nel punto stampa sull’emergenza coronavirus.
“Tutte le categorie prioritarie hanno due strade – ha detto Toti -. Se non c’è un sistema di medicina interna, si rivolgeranno a partire dal 9 marzo ai medici di medicina generale che prenoteranno e vaccineranno. In alcune situazioni è stata garantita la possibilità di procedere con l’auto-somministrazione, ad esempio la questura di Genova: saranno direttamente loro a inoculare le dosi. L’università, che ha un settore medico importante, dovrebbe essere in grado di fare la stessa cosa. Lo stiamo verificando”.
Dunque già nei prossimi giorni potranno iniziare a vaccinarsi gli 11mila appartenenti alle forze dell’ordine in Liguria: non solo le forze di polizia, ma anche i penitenziari, la Capitaneria di porto e i vigili del fuoco, tutti corpi dotati di personale medico in grado di gestire l’operazione senza l’intermediazione delle Asl che a questo punto serviranno solo per distribuire e monitorare l’utilizzo delle dosi.
Tutti gli altri, come chiarito negli scorsi giorni, dovranno passare dal proprio medico di famiglia: dall’8 marzo sarà attivo il sistema di prenotazione riservato ai camici bianchi e dal giorno successivo potranno telefonare per prendere un appuntamento il personale scolastico docente e non docente, i dipendenti della polizia locale e quelli degli uffici giudiziari.
La vera accelerata tuttavia è sul Ponente regionale, dove l’incidenza del virus continua a crescere. Le restrizioni da zona arancione rafforzata in vigore a Ventimiglia potrebbero essere estese anche sui comuni del distretto di Sanremo. “Per questo – ha aggiunto Toti – abbiamo dato indicazione ad Asl 1 di accelerare con le vaccinazioni non solamente sugli over 80, ma anche con le dosi AstraZeneca sulle categorie prioritarie e sulle fragilità under 65. Lo facciamo alla luce del fatto che quella provincia incide per gran parte sull’equilibrio regionale del contagio e abbiamo bisogno di porre un argine”.
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