Genova. Durante la prossima settimana arriveranno in Italia quasi 3 milioni di dosi di vaccino anti Covid: in soli sette giorni più di quante ne sono state consegnate tra gennaio e febbraio: un “quantitativo importante” che conferma “l’effettivo cambio di passo” nell’immunizzazione degli italiani. A dichiararlo il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, che non si risparmia una stoccata alle regioni: “ora bisogna lavorare tutti insieme affinché nessuno resti indietro”.
Una svolta per la campagna di vaccinazione italiana che in queste settimane ha mostrato qualche limite sia per i ritardi di fornitura, sia per la predisposizione dei piani vaccinali: ad oggi sono 9,2 milioni le dosi somministrate, vale a dire il 18,6% di tutta la popolazione vaccinabile (che ammonta a 51 milioni di persone). Ma ad aver ricevuto anche la seconda dose, e quindi ad aver completato il ciclo previsto per l’immunizzazione sono solo 2.9 milioni di persone, ovvero il 4,9%.
Numeri bassi e decisamente lontani da quel 70% che gli scienziati avevano fissato come target per l’immunizzazione di gregge. Nei piani del governo entro aprile si dovrebbe arrivare alla possibilità di vaccinare 500 mila persone al giorno in tutto il paese: “”La campagna di vaccinazione è la priorità del Paese” ripete il ministro della Salute Roberto Speranza quando il bollettino quotidiano segna ancora quasi 24mila casi e 380 vittime in un giorno, 3.635 ricoverati in terapia intensiva e un tasso di positività fermo al 6,6%. “Stiamo recuperando i ritardi – aggiunge il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini – nelle prossime settimane si farà di più e meglio”.
Ma tutto dipenderà dalle forniture. Figliuolo, che domattina sarà a Genova per l’inaugurazione dell’Hub vaccinale della Fiera, ha assicurato, durante la sua visita in Sicilia di queste ore, che ne arriveranno circa 3 milioni: oltre un milione di Pfizer, oltre 500mila di Moderna e un milione e 300mila di Astrazeneca. Numeri che, se confermati, faranno sì che Pfizer e Moderna avranno rispettato le consegne previste dal piano del ministero della Salute per il primo trimestre, mentre l’azienda anglo-svedese sarebbe ‘mancante’ per circa un milione e mezzo di dosi, visto che ne aveva promesse oltre 5,3 milioni.
Una volta arrivate le dosi, bisognerà però somministrarle. Per questo sempre domani, nel pomeriggio, ci sarà un nuovo incontro tra governo, la struttura commissariale e le regioni, per fare il punto: “Non esiste alcuna disparità – ha detto Figliuolo – l’obiettivo è fare cose pratiche, migliorare insieme, cercare la concordia e ciò che unisce per migliorare. Nessuno deve sentirsi defraudato, adesso si deve fare di più e insieme”. La strategia del Commissario prevede un doppio binario: grandi hub e centri vaccinali nelle città, e task force mobili per coprire tutta Italia e raggiungere i paesi più isolati e le zone più impervie.
“Bisogna migliorare e incrementare il sistema delle somministrazioni in tutto il paese – ha sottolineato Figliuolo, affinché si arrivi – rapidamente ad un’omogeneità di risultati a livello nazionale”. E’ dunque arrivato il momento di correre, e bisogna farlo tutti insieme.