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Torna l’ora legale, ma dal 28 marzo chi va in Francia dovrà fare attenzione al “fuso orario”

La Francia sembra intenzionata a non cambiare più l'ora, mentre l'Italia al momento pare voler rimanere fedele all'abitudine, ma potrà decidere entro questo aprile

ora legale

Liguria. Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 marzo tutta l’Italia sposterà le lancette avanti di un’ora secondo l’ora legale (come da tradizione), e lo dovrà fare anche la Francia, nonostante abbia già fatto intendere di non voler più aderire al cambio dell’ora.

Nel 2018 il parlamento europeo ha infatti approvato (con l’84% dei voti) l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno. La Francia ha subito colto l’occasione per far comprendere il proprio punto di vista. Secondo alcuni dati, il cambio dell’ora non comporta grandi risparmi in denaro (l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, energia e ambiente attesta che il risparmio è pari allo 0,2% sul totale dei consumi), ma piuttosto di abitudini.

L’Italia per ora resta fedele al cambio dell’ora ma potrà decidere, insieme al resto delle nazioni europee, di abolire per sempre l’ora legale o solare entro aprile 2021. Secondo le ultime informazioni dal parlamento europeo, gli Stati membri che preferiscono mantenere uno stesso orario potrebbero cambiare l’ora per l’ultima volta alla fine di ottobre 2021.

Se la Francia così adottasse un solo orario per tutto l’anno, e l’Italia rimanesse fedele all’alternarsi dell’ora solare e legale, per 6 mesi all’anno i liguri che varcheranno il confine di Ventimiglia per raggiungere ad esempio Mentone, dovranno fare i conti con il “fuso orario”: chi varcherà il confine ligure alle 15 arriverà in territorio francese alle 16. Una buona occasione per chi esce di casa sempre tardi, perchè se deciderà di fare anche solo una gita fuori porta in Francia (se sarà concesso a causa delle restrizioni da Covid-19) potrà farla durare di più, sapendo di poter rientrare a casa “in anticipo” di un’ora.

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