Assolutamente

Titanio del Beigua, anche il M5s si schiera contro: “Area di grande valore, no alle miniere”

Si allarga il fronte del no

Sulle rocce di un antico oceano. Escursione nel Beigua Geopark

Genova. “Il Movimento 5 Stelle esprime ferma contrarietà a qualsiasi ipotesi di realizzazione di una miniera all’interno del Parco del Beigua per estrarre rutilio, il minerale contenente titanio. Abbiamo appreso che, con decreto 1221/2021, la Regione ha concesso alla Compagnia europea per il Titanio CET la possibilità di effettuare indagini geologiche nel comprensorio al fine di sfruttare i giacimenti del minerale. Oggi come ieri, quando nel 2015 ci unimmo alla battaglia del comitato “Amici del Tarinè”, ribadiamo la nostra contrarietà a un progetto che devasterebbe un’area protetta inestimabile per biodiversità, valori ecologici e paesaggistici e che metterebbe a repentaglio la salute di chi vive nel territorio”.

Così, la consigliera M5S di Arenzano Sabrina Traverso e di Cogoleto Luca Gotro raccogliendo, insieme al Municipio VII Ponente, la preoccupazione espressa da Massimo Lanfranco, consigliere M5S di Varazze, il comune che ha all’interno del Parco del Beigua la maggior parte di territorio.

“Nel 2015, la Regione aveva espresso un diniego tramite decreto dichiarando l’inammissibilità dell’istanza presentata dalla CET relativa all’attività di ricerca per minerali di titanio, granato e minerali associati nell’area del Monte Tarinè. A tale diniego, si erano associati i pareri negativi dell’Ente Parco del Beigua, dei Comuni di Sassello e di Urbe e delle associazioni ambientaliste. La CET aveva poi impugnato al TAR il decreto della Regione, ma lo stesso TAR, con sentenza del 21 marzo 2020, aveva respinto il ricorso sottolineando che “la sottoposizione dell’area sulla quale si dovrebbe svolgere la ricerca a molteplici vincoli paesaggistici e ambientali è di tale pervasività che non residua nessuno spazio per intraprendere un’attività di ricerca che, non essendo compiuta da un istituto scientifico ma da un’azienda estrattiva avrebbe avuto, come fine ultimo, l’estrazione di minerali, attività certamente vietata dalle norme a tutela del Parco che costituisce, per circa il 50%, l’area interessata alla concessione”, fanno sapere i pentastellati.

“Ricordiamo che il gruppo montuoso del Beigua è diventato Parco nel 1995; è Geoparco europeo e mondiale nel 2005; ed è stato riconosciuto Unesco Global Geopark nel 2015, unico parco ligure a potersi fregiare di tale riconoscimento. Ora Regione, nonostante il parere contrario del Parco e di due Comuni, dà il via libera alle operazioni di esplorazioni e scandaglio per la ricerca del titanio sul Tarinè. Come M5S in Regione Liguria, oggi stesso abbiamo depositato richiesta di audizioni in VI Commissione Ambiente e Territorio: va certamente chiarito l’iter con cui l’Ente vorrebbe dare il via all’attività estrattiva all’interno di un’area di grande valore naturalistico”, aggiunge il capogruppo regionale Fabio Tosi.

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