Genova. «E’ un provvedimento senza senso. E facile governare vietando. Più difficile trovare soluzioni per aprire. La proprietà continua ad essere colpita da limitazioni divieti e tassazioni. Sanno fare solo questo qualunque sia il colore della giunta che governa una o un’altra Regione» – così Vincenzo Nasini, presidente Ape Confedilizia Genova e vice presidente nazionale di Confedilizia, commenta l’ordinanza firmata dal presidente regionale Toti, con la quale si istituisce il divieto di mobilità verso le seconde case.
Una decisione che, secondo la confederazione, darà un ulteriore colpo alla proprietà immobiliare, soprattutto in relazione alle seconde case che rappresentano un importante voce per il reddito complessivo del territorio. «Partiamo dal presupposto che chi ha la seconda casa o affitta il proprio immobile molto spesso non è una persona ricca o benestante, ma ha investito magari una vita di lavoro in un immobile che fino a oggi ha rappresentato una voce importante per il bilancio famigliare – premette Nasini – tutte le nostre istanze e doglianze anche su questo fronte sono state del tutto ignorate. I proprietari non possono usare la casa non percepiscono il canone dagli inquilini morosi, pagano le tasse sui canoni non percepiti e non possono eseguire gli sfratti neppure per morosità anteriori al Covid. Siamo di fronte a una Costituzione calpestata con diritti violati e migliaia di proprietari sempre più esasperati».
Una situazione che assume contorni ancora più paradossali in Liguria: «La Liguria particolarmente colpita sotto questo aspetto considerato il numero delle seconde case soprattutto nelle riviere. I proprietari purtroppo sono sempre più limoni da spremere. Ma problemi ci sono anche per chi le affitta. Si stanno moltiplicando i casi di prenotazioni con clausole a favore dell’affittuario nel caso in di disdette all’ultimo momento. Accordi giusti, ma gettano il settore ancora di più nell’incertezza. Anche per questo bisognerebbe permettere ad affittuari e clienti di andare nelle zone di vacanza e lì di attenersi alle norme di prudenza che seguirebbero a casa propria».
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