Genova. L’apertura delle scuole durante l’estate per permettere agli studenti di recuperare, almeno in parte, le lacune eventualmente accumulate durante questi lunghi mesi, passati tra lockdown e didattica a distanza. Questa l’ipotesi a cui starebbe pensando la Direzione Scolastica della Liguria.
“Ci stiamo lavorando, è fattibile, ma non deve essere vissuto come un obbligo ma come un’opportunità per le famiglie per offrire un piano integrato di attività personalizzate – spiega il direttore ligure Ettore Acerra – Non si tratterebbe di prorogare la durata del calendario, quanto di prevedere attività per colmare il gap educativo, le lacune che il lockdown ha provocato nonostante l’intenso lavoro delle scuole”.
Si tratterebbe quindi di attività miste tra volontarie e forse solo in parte obbligatorie, studiate sulla misura di ogni singolo studente in base alle necessità e alle puntuali carenze evidenziate in questi mesi “personalizzate per riavvicinare i livelli e evitare che aumentino le differenze“, conclude Acerra. Un tentativo per dare ai ragazzi altre possibilità di apprendimento e alla scuola una chance per non lasciare indietro nessuno. O almeno provarci.
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