Genova. “Non possiamo più vivere così, vogliamo avere una vita come tutti, e stare tranquilli nelle nostre case, dormire la notte e uscire senza rischiare ogni volta di morire”. Questo lo sfogo a caldo di una residente delle Gavette, a pochi minuti dalla caduta, l’ennesima, di materiale pesante dal viadotto Bisagno.
Questa mattina, infatti, il forte vento ha letteralmente fatto volare alcune assi di metallo dei ponteggi in allestimento, palancole secondo il vocabolario tecnico, che sono finite nelle strade sottostanti e sulle case della zona. Una di queste ha colpito la finestra di una casa, danneggiando il pavimento e sfondando la persiana. “Stavo lavorando in casa – ci racconta Mara, l’inquilina dell’abitazione colpita – quando ho sentito una forta folata di vento mi ha aperto la finestra. Mi sono avvicinata per chiuderla quando questa asse di ferro ha colpito la persiana, finendo nel mio giardino. Mi sento fortunata, io e mia figlia eravamo in casa, ma poteva andare molto diversamente“.
Un episodio, quello di questa mattina, che si aggiunge ad una lunga serie di “cadute”, documentate e raccontate in questi mesi anche su queste pagine, che di fatto stanno levando il sonno alle persone della zona, che da tempo chiedono alle istituzioni locali e ad Aspi una soluzione per un “cantiere incompatibile con il quartiere e con chi ci vive“.
Con chi ci vive e con chi ci dorme, o almeno vorrebbe: “La scorsa notte la nostra casa era scossa dalle vibrazioni delle lavorazioni – ci racconta Sara, un’altra residente della zona – ci siamo spaventati, abbiamo chiamato i Vigili del Fuoco, che sono arrivati di notte a fare le verifiche sull’edificio. Mio figlio non ha più chiuso occhio, e si è sentito male dall’ansia di vivere in questa situazione”.
“Una cantiere del genere deve essere fatto con tutte le prescrizioni di sicurezza, è inaccettabile anche un solo episodio del genere. Qua abbiamo smesso di contarli – sottolinea Giuseppe Siggia, presidente del Comitato Salute Ambiente delle Gavette – il pericolo riguarda i residenti ma non solo, riguarda tutte le persone che ci passano sotto. Riguarda tutta la città. E il sindaco dov’è?”
A poche ore dall’incidente, attraverso una nota stampa, la Pavimental, controllata di Aspi incaricata del cantiere, oltre alle scuse, ha fatto sapere di aver rescisso il contratto con la ditta incaricata dell’allestimento dei cantieri, e che il responsabile della sicurezza è stato sollevato dall’incarico. “Scuse di cui però noi non ci facciamo nulla – sottolinea Chiara Ottonello, coordinatrice del comitato dei residenti – questo è un altro episodio di incredibile gravità. Siamo veramente stufi, stufi anche delle rassicurazioni del Comune che dovrebbe difenderci, ma che si affida alle relazioni di Aspi. Domani inizia il tavolo Pris, e la soluzione è una sola: andare via di qua“.