Genova. A seguito del movimento che si è creato a sostegno dell’ex capogruppo del Pd Cristina Lodi, le promotrici hanno chiesto un incontro al segretario provinciale e al segretario regionale del PD per recapitare un primo elenco di più di 500 firmatari, donne e uomini, e discutere con loro del significato di questa larga adesione.
Lo comunica il comitato promotore in una nota. “Si constata che nonostante la formale richiesta, mentre si è ancora in attesa di un riscontro da parte del segretario Pandolfo, solo il segretario regionale, Simone Farello, ha dato risposta e disponibilità all’incontro, comprendendo l’opportunità di aprire un confronto con un movimento composto da iscritti, elettori del PD ed appartenenti a movimenti femministi” scrivono Maria Grazia Daniele, Anna Castellano e Roberta Lolli.
Al segretario regionale il comitato “ha rappresentato la gravità dell’accaduto e l’esigenza di ricucire la ferita accusata dai firmatari e dai molti che hanno espresso il loro sconcerto anche sui social media e in privato. Si tratta ora di creare le condizioni per una significativa presenza delle donne nella realtà ligure ed in particolare nei luoghi decisionali , e per sostenere il percorso delle poche liguri presenti in politica,a partire da Cristina Lodi”.
Sostanzialmente “è su queste tematiche che si è sviluppato il dialogo con il segretario regionale, preso atto che Simone Farello non intendeva discutere le decisioni prese, ritenendole di competenza del gruppo consiliare e già oggetto di riflessione e dibattito in occasione dell’ultima Direzione Provinciale”.
“Ci si è trovati d’accordo nel constatare che anche il PD ligure, a tutti i livelli, è molto indietro nel promuovere ed attuare parità di accesso ai processi decisionali ed alle cariche istituzionali, privandole del pensiero, dell’esperienza e della passione della metà dei cittadini liguri”.
Il comitato spiega ancora che il segretario si è impegnato “a sostenere e promuovere il percorso della Conferenza delle Democratiche Liguri e a porre con forza il tema della questione di genere nella discussione in atto nel partito , così come si è cominciato a fare a livello nazionale”.