La storia

Multa da 800 euro per un caffè in tazzina: “Ho sbagliato ma il cliente potevano risparmiarlo”

Gustavo Boero del bar Lo Scorretto: "Era il primo cliente della mattina alle 8 e la piazzetta era deserta. Servirebbe proporzionalità e buon senso"

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Genova. Aveva per la prima volta deciso di tener aperto in zona arancione ma un errore francamente veniale gli è costato talmente caro che Gustavo Boero, titolare del bar Lo Scorretto di piazza Pollaiouli in centro storico, la saracinesca l’ha riabbassata immediatamente.

“Il mio locale è un locale di quartiere dove le persone vengono per stare qui per questo quando siamo ‘arancioni’ solitamente resto chiuso – racconta Boero – ma questa settimana avevo deciso di provare ad aprire perché avevo bisogno di raccogliere un minimo di introito. Ieri ho commesso un piccolo errore che è costato 400 euro a me e altrettante a un mio cliente di passaggio, per cui basta, riaprirò quando torneremo in zona gialla”.

Cosa è successo ieri mattina lo si può leggere direttamente sulla saracinesca de ‘Lo Scorretto’ dove Boero ha attaccato la multa che gli agenti in borghese della polizia locale gli hanno fatto alle 8 del mattino. “Avevo appena aperto, qualche minuto prima delle 8, e avevo messo il tavolino a chiudere l’ingresso del locale. E’ arrivato un operaio che stava andando al lavoro e mi ha chiesto un caffè. Io gliel’ho fatto, l’ho messo nella tazzina di ceramica e lui era lì fuori che stava mettendo lo zucchero. Improvvisamente sono arrivati tre ragazzi giovani in borghese, mi hanno mostrato il tesserino dicendomi ‘Qua cosa stiamo facendo?’. Io gli ho spiegato e loro hanno chiesto i documenti a me e al cliente e non c’è stato verso, hanno fatto la multa a entrambi”.

Colpa della tazzina di ceramica? “Per i vigili io ho fatto somministrazione non dando una tazzina chiusa e il mio cliente ha violato la normativa che vieta di consumare il caffè nei pressi del locale”. Tecnicamente nulla da eccepire, ma “in quella piazzetta a quell’ora c’era solo lui e mentre io posso anche avere una colpa ad avergli dato la tazzina non usa e getta, lui era davvero tenuto a saperlo? Speravo che almeno il ragazzo non venisse multato, ma non c’è stato nulla fare e sono molto dispiaciuto, soprattuto per lui”.

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Sui social la foto della saracinesca chiusa dello Scorretto è diventata virale, con tanti genovesi pronti a supportare il barista, ma anche alcune critiche pesanti: “Qualcuno ha scritto che in questo modo io favorirei la diffusione del Covid ma questo mi pare assurdo. Non c’erano assembramenti, non ho tenuto il locale aperto oltre l’orario, ho solo sbagliato a servire il caffè in quella tazzina all’unico cliente di quel momento. Io credo che ci vorrebbe un po’ di buon senso in queste situazioni e anche una certa proporzionalità nella normativa che dispone le sanzioni perché non tutte le violazioni sono gravi allo stesso modo. Poi spero che quel vigile che mi ha dato la multa e ora vede la saracinesca chiusa magari sia almeno un po’ dispiaciuto”.

Intanto però ha ricevuto pure la sanzione accessoria della segnalazione alla Prefettura con la proposta della chiusura del locale per 5 giorni: “Sì e quando glielo ho fatto notare mi han detto di non preoccuparmi perché visto che si tratta della prima sanzione quasi certamente il Prefetto non l’avrebbe applicata, ma intanto la segnalazione è stata fatta”. Boero sta valutando se impugnare la multa: “Dopo il tam tam sui social ieri mi ha chiamato anche un avvocato di Roma per dirmi di non pagare la multa. Domani andrò dal mio avvocato e valuteremo il da farsi e non mi dispiacerebbe scrivere al sindaco per raccontare quello che è successo. Ogni giorno vedo che si lamenta delle troppe multe fatte perché i cittadini non rispetterebbero le norme anti covid ma se sono tutte come la mia forse servirebbe una riflessione”.

L’assessore comunale alla polizia locale Giorgio Viale, contattato da Genova24, ha preferito non commentare in attesa di avere la relazione degli operatori della polizia locale.

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