Genova. In Liguria al momento non risultano provvedimenti di Aifa relativi al lotto ABV5811 del vaccino AstraZeneca, sospeso oggi dalla Regione Piemonte dopo la notizia della morte a Biella di un insegnante poche ore dopo l’inoculazione di una dose del farmaco.
La Regione aveva annunciato la sospensione totale delle somministrazioni AstraZeneca: “In attesa degli esiti dei riscontri per verificare l’eventuale nesso di causa – si leggeva la nota – in via precauzionale il commissario dell’area giuridico-amministrativa dell’Unità di crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo, ha disposto immediatamente la sospensione su tutto il territorio regionale della somministrazione del vaccino AstraZeneca per i dovuti accertamenti sul lotto coinvolto. È stata subito convocata la commissione piemontese sulla farmaco-vigilanza per l’attivazione di tutte le procedure previste dalla legge. Si riunirà nel pomeriggio”.
Qualche ora dopo è arrivata la precisazione: ad essere sospesa è stata solamente la somministrazione del lotto ABV5811, del quale faceva parte il vaccino somministrato al soggetto deceduto. Alisa – a differenza di quanto avevamo erroneamente scritto nel pomeriggio – sta verificando la presenza di quel lotto tra le forniture per la Liguria ma al momento non è arrivata da Aifa alcuna segnalazione.
“Si tratta di un atto di estrema prudenza – ha aggiunto Luigi Genesio Icardi, assessore alla Sanità del Piemonte – in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso. Ad oggi in Piemonte non era mai stata segnalata nessuna criticità particolare dopo la somministrazione dei vaccini”.
Una decisione che tuttavia potrebbe influenzare in qualche modo il dibattito nazionale e locale nato negli ultimi giorni intorno al vaccino AstraZeneca, anche alla luce del fatto che proprio domani dovrebbero partire anche in Liguria le vaccinazioni per gli insegnanti (le prenotazioni sono iniziate la settimana scorsa), esclusa la provincia di Imperia dove le somministrazioni sono iniziate ieri.
Dopo la notizia delle prime morti sospette in Sicilia e la spaccatura a livello europeo sul sospendere o meno la somministrazione del farmaco, la conseguente ondata di preoccupazione ha spinto il 2,57% dei liguri a disdire la prenotazione già effettuata, in attesa di maggiori certezze sulla sicurezza del vaccino.
Un fenomeno che Toti ha apertamente contestato, prima diffondendo i dati (su 13 mila somministrazioni non si sono registrate reazioni avverse gravi) e poi attaccando i sanitari che rifiutano il vaccino (arrivando a ipotizzare una legge regionale per obbligarli).