Genova. Era necessario che il prezzo di vendita si dimezzasse affinché qualcuno si decidesse a comprare. E’ anche attraverso il passaggio da una cifra iniziale di quindici milioni a quella finale di nove che si è palesata al fondo Pegaso (di proprietà di Banca d’Italia) una, e una sola, offerta per l’acquisto dell’area ex Mira Lanza in Valpolcevera.
I quarantamila metri quadri da scenario post atomico, abbandonati totalmente dagli anni Novanta – uno dei più vasti buchi neri della città – saranno presi in mano da un’azienda di progetti e costruzioni bergamasca, la Cospe.
“45 dipendenti e 150 collaboratori, l’azienda è specializzata nel settore delle costruzioni. Mette a disposizione di aziende e clienti privati le proprie competenze per realizzare progetti immobiliari su tutto il territorio italiano. Dalla posa della prima pietra all’ultima rifinitura, Cospe costruisce ex novo e ristruttura ogni tipo di edificio commerciale, industriale e civile, offrendo anche il servizio di manutenzione”.
Sul sito web della società ci sono capannoni industriali, headquarter di aziende di vario tipo, ma anche edifici scolastici, residence, hotel e depositi logistici.
Che cosa, quindi, e per chi andrà a realizzare nell’area ex Mira Lanza dove una normativa del piano regolatore comunale consente praticamente ogni tipo di costruzione e attività?
Cospe sta predisponendo un progetto di massima e presto ci sarà una conferenza stampa, ma quello che si può già dire – lo hanno assicurato a più riprese dai corridoi del Comune – è che almeno questa volta non ci saranno supermercati.
L’idea – come aveva anticipato in passato il sindaco Bucci – è quella di un mix che possa dare spazio a imprese di diversi settori, artigianale e high tech, con un occhio particolare alle tecnologie green e alla logistica – vista la posizione strategica vicina a porto, aeroporto e caselli autostradali – ma senza escludere qualche abitazione e piccolo commercio.
La richiesta avanzata dal territorio è che almeno parte degli edifici che sorgeranno sulle ceneri di quelli abbattuti sia destinata a servizi per i cittadini, magari in ambito sanitario. Nei mesi scorsi si era parlato della possibilità dello sbarco di una nuova sede per il Gaslini, opzione che sembra essere derubricata a fantascienza, ma che la vallata abbia una carenza di strutture per la cura della persona (pubblica) è cosa nota e il progetto della casa della Salute a Bolzaneto potrebbe non essere l’unico, nel futuro.
Posti di lavoro, servizi e indotto – e non sarebbe male un po’ di verde pubblico per un quartiere bistrattato da tale punto di vista – sarebbero sicuramente l’opzione più gradita per la Valpolcevera. Ricordando che immediatamente a valle dell’area ex Mira Lanza ci sarà il confine nord del parco del ponte.