Genova. Era ferma davanti al porto di Genova ormai da qualche giorno e l’hanno notata soprattutto i tanti cittadini che, complice il bel tempo, si sono avventurati sulle alture e hanno quindi potuto godere del panorama. Una nave di grandi dimensioni, dotata di un’alta trivella in acciaio.
Bene, si trattava della nave con la quale sono state portate avanti le ispezioni geotecniche del fondale davanti al porto, operazione di studio necessaria per la progettazione e realizzazione della nuova diga foranea.
“Un’opera di interesse strategico nazionale, che permetterà a Genova di essere il punto di sbocco per il corridoio Reno – Mediterraneo – dice il sindaco di Genova Marco Bucci – guardiamo avanti, teniamo le menti aperte e raccogliamo tutte le opportunità per dare alla nostra città un ruolo importante del mondo”.
Anche il governatore Giovanni Toti ha condiviso sui social la foto della nave che ha effettuato i rilievi. “Per iniziare la costruzione della nuova diga, quella che permetterà alla nostra città di avere uno scalo competitivo per tutti i traffici per i prossimi decenni”.
Il progetto della nuova diga foranea, considerato strategico dal mondo della portualità e dell’impresa, oltre che dalla istituzioni, è invece guardato con perplessità dagli ambientalisti. E’ stato oggetto di un dibattito pubblico concluso nel mese di febbraio. Al momento è stata scelta la soluzione di costruzione che prevede due canali di accesso separati per le navi commerciali e per le navi da crociera, perché più sicura e in grado di garantire una maggiore riduzione dei traffici nel canale esistente. La costruzione dell’opera secondo questa soluzione ha un costo complessivo di 1,3 miliardi di euro, e solo per parte di essi esistono i potenziali finanziamenti.
Della nuova diga per il porto di Genova, non a caso, si è parlato anche nel recente incontro tra il presidente della Regione Giovanni Toti, il sindaco Marco Bucci e il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Ieri intanto in consiglio comunale è stato approvato il documento di pianificazione strategica elaborato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare ligure occidentale. Un documento giudicato insufficiente e lacunoso dall’opposizione anche perché di fatto non parlava di questo maxi progetto. L’M5s ha depositato in merito undici ordini del giorno per salvaguardare sicurezza, salubrità e contestualmente la progettualità. “Accolta buona parte delle nostre richieste ma su molti temi centrali ancora non ci siamo”, sottolineano i pentastellati.
Inoltre è stato approvato un ordine del giorno che non esclude il trasferimento dei depositi costieri da Multedo alla nuova diga. “Un’ipotesi di fantascienza, che vuol dire che i depositi rimarranno dove sono, con buona pace dei cittadini di Multedo”, dicono dal Pd.