Idea e necessità

Italia post Covid, l’appello di Coldiretti: “Fondi straordinari per rilanciare i piccoli borghi”

In Liguria sono 183 i comuni sotto i 5mila abitanti che rappresentano un patrimonio culturale e paesaggistico da tutelare e valorizzare

castello giustenice

Genova. Con 1,65 miliardi di euro per il rilancio di piccoli borghi abbandonati, si inizia a programmare l’Italia del post Covid oltre a salvare l’immenso patrimonio edilizio rurale italiano composto da edifici rurali fra malghe, cascine, fattorie, masserie e stalle a rischio degrado. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il piano del ministro della Cultura Dario Franceschini, per rispondere ai cambiamenti strutturali provocati dalla pandemia nei comportamenti degli italiani.

Con la grande spinta verso lo smart working, il distanziamento e le limitazioni agli spostamenti, l’emergenza ha cambiato le abitudini sociali e lavorative degli italiani che sono tornati a guardare le campagne fuori dalle città, non solo come meta per gite fuori porta ma come scelta di vita dove godere di spazi abitativi più ampi con una maggiore sensazione di sicurezza e benessere. Incentivare il recupero e la custodia di questi borghi rappresenta anche un’occasione per alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani, senza un ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione in un territorio già fragile.

“Lo stanziamento di fondi destinati anche per il recupero degli edifici rurali, dai casali ai depositi, dai rustici alle stalle dismesse – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – non rappresenta solo la possibilità di salvare un immenso patrimonio edilizio, ma anche un’occasione importante per recuperare fabbricati spesso abbandonati e salvare l’architettura rurale che dà forma al paesaggio ed esprime l’identità dei luoghi in una relazione di integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola. Un’opportunità per rivitalizzare le aree interne anche della nostra regione, valorizzando l’identità territoriale e i sistemi produttivi locali. In Liguria i comuni sotto i 5mila abitanti sono 183 e rappresentano circa il 78% del totale ed hanno un ampio margini di accoglienza residenziale in un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole, dalle colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai verdi pascoli ai terrazzamenti, che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. È ora più che mai importante però superare i ritardi sulle infrastrutture telematiche cercando di colmare il digital divide che spezza il Paese fra zone servite dalla banda larga e altre no, fra città e campagne, per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire”.

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