Cambio vita

Da europarlamentare a food blogger, Renata Briano oggi “spacca l’internet” con la sua politica in cucina

A Bruxelles si era occupata di agricoltura e pesca sostenibile, di lotta agli sprechi e di filiera corta. Oggi fa lo stesso ma con videoricette da decine di migliaia di visualizzazioni

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Genova. Quando ci risponde al telefono, Renata Briano, ha appena finito di preparare una salsa di yogurt e basilico (rigorosamente di Pra’) perfetta per accompagnare il pesce. Sarà condivisa molto presto sui social. Prima la spesa tra gruppi d’acquisto e negozi di quartiere, poi la preparazione del set casalingo, la registrazione di una story, le risposte ai fan, la programmazione dei prossimi manicaretti, lo studio di nuove ricette, l’analisi dei dati di traffico… “Non si direbbe, ma è un impegno da 12 ore al giorno, sabato e domenica inclusi”, dice lei. Che ormai dalla fine del 2019 ha smesso i panni della politica di professione e ha deciso di indossare ufficialmente il grembiule e il copricapo da cuoca: è diventata una food blogger.

Renata Briano, genovese, 57 anni, una laurea in Scienze ambientali, i venti precedenti li aveva passati in politica, nel centrosinistra (Sel e Pd). Dieci anni in Regione Liguria, dove aveva svolto il ruolo di assessore all’Ambiente e poi cinque al Parlamento europeo. Ma già a Bruxelles, di notte e nei viaggi aerei, aveva iniziato a studiare per diplomarsi a una scuola di cucina. “Al tempo mi immaginavo, una volta ritirata dalla politica, di aprire magari un bed&breakfast e la cucina era stata da sempre una mia passione”.

Oggi Renata Briano cura un blog nell’empireo dei siti per chi ama cucinare, la piattaforma Giallo Zafferano, e che si chiama “La mia politica in cucina”. Ha pubblicato un libro di ricette. Ha 41 mila follower su Facebook, 35 mila su Instagram. Ed è sbarcata anche su Pinterest, Youtube e Tik Tok “perché non ci sono più solo i balletti, quello dei social è un mondo in continua evoluzione”.

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Da europarlamentare a food blogger: è stata una transizione semplice?
“Per la mia attività politica avevo già chiare alcune dinamiche dei social – racconta – sapevo che era importante, innanzitutto gestirli il più possibile personalmente, essere autentica, interagire con il pubblico, la pagina Facebook era già attiva ma è stata rivoluzionata nei temi ovviamente. Oggi credo di aver perso alcuni di coloro che mi seguivano come politica ma in molti sono rimasti e hanno apprezzato”.

Ha fatto qualche corso in social media managing o è autodidatta?
“Da subito ho iniziato a guardarmi in giro per capire come funzionassero i vari social ma non avevo ben chiaro neppure quali fossero i meccanismi o gli eventuali canali di guadagno, tutto è venuto abbastanza spontaneamente, diciamo che dopo il passaggio su Giallo Zafferano ho potuto seguire alcuni corsi tenuti da loro, per esempio di fotografia o di realizzazione dei reel su Instagram, poi ho mio marito che mi dà un grande aiuto”

Luciano, il marito che spesso compare nei video, anche lui si è dovuto trasformare in food blogger?
“Diciamo che stiamo cercando di goderci il tempo che non abbiamo trascorso insieme negli ultimi vent’anni, io ero spesso lontano da casa, lui era impegnato con il suo lavoro. Oggi anche lui ha deciso di cambiare vita, è un ingegnere ma ha deciso di fare lo scrittore (Luciano Ricci ndr), in un certo senso nel 2018, dopo il crollo del ponte Morandi ha realizzato che la vita è una e breve e bisogna provare a fare ciò che amiamo di più”.

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E comunque lo vediamo e sentiamo spesso nelle videoricette e nelle dirette…
“Sì, cerchiamo di raccontare anche un po’ la nostra vita quotidiana, dalla spesa alle passeggiate. Domani, ad esempio, andremo a scoprire l’Alpe Sisa e faremo qualche video, copertura del telefono permettendo”.

Insomma, l’ambiente non è scomparso dalla vita di Renata Briano. L’impressione è che anche in cucina si possa fare molto per preservarlo, no?
“In cucina si può cambiare il mondo, dico io. Ogni food blogger ha un po’ il suo stile ma per me è importante una cucina basata sui prodotti del territorio, sulla filiera corta, sul biologico, su particolari tipi di pesca, come l’acquacoltura ecosostenibile, sulla limitazione dei rifiuti e dello spreco alimentare. Che sono i temi di cui mi occupavo da assessore in Regione e poi in Europa”.

Questo tipo di cucina “green” è difficile da portare avanti sui social?
“Il pubblico è molto interessato, per esempio stamani in una diretta abbiamo parlato dei gruppi di acquisto solidale e in molti ci hanno chiesto informazioni specifiche, certo da un punto di vista economico per un blogger è limitante precludersi le grandi marche, le multinazionali, ma al momento sono contenta così”.

Generico settembre 2022

Anche perché le collaborazioni non mancano…
“Chi mi segue lo sa, ho una collaborazione con il caseificio Val D’Aveto, mi hanno contattata loro e per me è stato un sogno che si avverava perché ho sempre apprezzato molto i loro prodotti, poi ho una collaborazione con il Pesto di Pra’, con alcuni produttori di olio extravergine d’oliva e con l’Associazione piscicoltori italiani, che si occupano di acquacoltura sostenibile”

Renata Briano, cosa l’ha spinta a non continuare la carriera politica?
“Devo dire la verità, ero un po’ stanca e un po’ delusa da quello che era diventata la politica tradizionale, dove sei più ascoltato se segui una determinata corrente o ti schieri con una determinata figura rispetto a quanto non lo saresti sulla base di programmi e contenuti. Ma non solo, io credo che la politica debba essere una fase di servizio ai cittadini, ma limitata nel tempo, altrimenti si perde il contatto con la realtà, si rischia di diventare autoreferenziali e, magari senza accorgersene, di lavorare solo per mantenere il proprio status”.

Recentemente ha detto addio anche a un ruolo nel cda di Amiu…
“Nel 2019 ero entrata nel Cda di Aral, l’azienda dei rifiuti, per il Comune di Arenzano, e una volta assorbita da Amiu mi è stato chiesto di rappresentare nel consiglio di amministrazione i piccoli comuni, poi è scoppiata la pandemia, non si sono fatte quasi più riunioni e in quelle che si facevano non mi sentivo di incidere davvero, forse la mia testa era già tutta al blog, ho preferito rinunciare piuttosto che fare qualcosa senza farla al meglio o come avrei voluto”.

La prossima videoricetta?
“Una salsina semplice per accompagnare il pesce bollito, poi pubblicherò un articolo sulla colomba, è la prima volta che mi cimento con questo dolce e sono abbastanza soddisfatta, mentre il 16 aprile su Giallo Zafferano farò una diretta sulla preparazione delle verdure ripiene alla genovese. E per quella mi devo preparare bene. A volte questi video fanno anche 500 mila visualizzazioni. I miei ex colleghi politici un po’ invidiano questi numeri…”

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