Genova. “Il momento è difficile in molte zone del Paese, ma non credo che misure generalizzate su tutto il territorio nazionale aiutino a sconfiggere il Covid. Resto convinto che siano più utili misure mirate nelle zone in cui la pandemia picchia più duramente e che, dove invece è possibile, sia necessario lasciare un po’ di libertà all’economia e alle persone”.
Così il presidente della Liguria Giovanni Toti commenta il nuovo decreto approvato dal consiglio dei ministri che prevede la zona rossa in tutta Italia nei giorni di Pasqua (3-4-5 aprile) e la cancellazione della zona gialla ovunque (la Liguria sarebbe comunque entrata in zona arancione dal 15 marzo per due settimane).
“Il decreto Pasqua invece non è molto diverso dal decreto Natale del precedente Governo. Ristoranti e bar chiusi, palestre e piscine chiuse, altro che riapertura di teatri e cinema prevista dal decreto approvato solo pochi giorni fa. E purtroppo nessuna sburocratizzazione per accelerare la campagna vaccinale”, lamenta Toti.
“Ripeto, la situazione in molte regioni è tornata difficile, ma questa non è una giustificazione. Le varianti ci sono, in Liguria la variante inglese ormai è dominante, ma secondo i nostri esperti non sta producendo un significativo cambiamento nei ricoveri. E ancora, anche questa volta, non c’è nessuna valutazione economica delle misure prese, né indicazioni precise circa i ristori, che devono essere tempestivi e retroattivi”.
“Senza minimizzare e senza banalizzare, non credo che un decreto che cancella ogni minima speranza di poter aprire e lavorare anche dove le cose non vanno così male aiuti in questo momento il Paese“, ha concluso Toti.