Genova. In Liguria l’eccesso di mortalità nell’ultimo trimestre del 2020 rispetto alla media degli anni 2015-2019 si è attestato al 33,9%. È quanto emerge dall’ultimo report di Istat “La dinamica demografica durante la pandemia Covid-19” che pone l’accento sul declino di popolazione in atto in Italia dal 2015.
In molte regioni del Nord l’eccesso di mortalità registrato a fine 2020 è superiore a quello della prima ondata: Valle d’Aosta (+63,7%), Piemonte (+53,0%), Veneto (+44,4%), Friuli Venezia Giulia (+45,6%) e Provincia autonoma di Trento (+65,4%). La Liguria, invece, si colloca vicino ai livelli registrati da alcune regioni del Mezzogiorno tra cui spiccano Sardegna (+34.9%) e Puglia (+30,5%). Tra i territori settentrionali, solo la provincia autonoma di Bolzano (+39,1%) ha un dato migliore.
Anche durante la prima ondata la Liguria aveva registrato un eccesso di mortalità elevato, ma non come altre regioni del Nord particolarmente colpite: a marzo la variazione è stata +55% (in Lombardia +192,6%, in Piemonte +53,5%, in Valle d’Aosta +54,2%, a Bolzano +65,8%, a Trento +60%), ancora più marcata ad aprile con +63,5% (Lombardia +118,7%, Trento +88,2%).
Nei mesi della fase di transizione (giugno-settembre), in cui l’epidemia ha rallentato, si assiste a una diminuzione della mortalità in tutte le ripartizioni, con valori di poco superiori a quelli di riferimento del periodo 2015-2019. A luglio, invece, la Liguria ha registrato -3,6%, meno morti dei cinque anni precedenti.
Nella seconda ondata il mese “nero” per la Liguria è stato novembre con un aumento dei morti del 60% rispetto alla media 2015-2020. Anche in questo caso si tratta di un numero relativamente basso: in Valle d’Aosta +143,4%, in Piemonte +99,8%, Bolzano +73,2%, Trento +81,2% con una media del Nord Italia pari a +64,2%.
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