Genova. Saranno circa 75 sul territorio della provincia di Genova e altrettante nel resto della Liguria le farmacie che si metteranno a disposizione dei medici di famiglia per somministrare le dosi di vaccino AstraZeneca da marzo in poi, sulle categorie prioritarie under 69 e su tutte le persone nella fascia 70-79 anni. L’accordo con la sanità regionale, che perfezionerà l’intesa già siglata con Alisa a febbraio, verrà firmato la settimana prossima, ma le adesioni in linea di massima sono già state raccolte e i prossimi giorni serviranno per mettere a punto il meccanismo.
“I farmacisti al momento non potranno vaccinare, anche se ne stiamo discutendo a livello nazionale – spiega Giuseppe Castello, presidente di Federfarma Genova e dell’ordine dei farmacisti provinciale -. Noi abbiamo offerto le nostre farmacie come punti vaccinali a disposizione dei medici di famiglia. Domani sera faremo un’assemblea per capire quali sono le forze in gioco e la prossima settimana quasi sicuramente chiuderemo l’accordo”.
L’intesa prevedrà anche che i farmacisti possano ordinare e conservare nei loro frigoriferi le dosi di vaccino, non solo per i medici che sceglieranno i loro esercizi per somministrare, ma anche per quelli che lo faranno nel proprio studio. Questi ultimi saranno probabilmente una minoranza, visto che l’assenza di adeguate attrezzature per fronteggiare eventuali reazioni avverse (come i defibrillatori) è stata la ragione per cui si è scelto di dislocare i medici di base negli ambulatori delle Asl.
In farmacia si potrà anche prenotare il vaccino per gli anziani nella fascia 70-79 anni, come avviene già oggi per gli over 80: secondo le previsioni della Regione si potrà fare a partire dal 17 marzo, ma tutto è condizionato dall’approvazione del nuovo piano (e anche dai timori crescenti sulle dosi AstraZeneca, di cui è stato vietato un intero lotto in Italia).
Intanto anche i privati si preparano a scendere in campo. Il presidente Giovanni Toti ha annunciato entro la fine di marzo la pubblicazione di un invito a presentare manifestazioni d’interesse aperto alle aziende liguri. Le risorse sarebbero da trovare nelle casse della Regione, ma l’auspicio è che la struttura commissariale in futuro possa ripianare tutti i costi. Al momento le cifre sono ancora tabù, e comunque il primo passo in termini di offerta economica spetta ai soggetti che si faranno avanti con una proposta.
“Al momento c’è una buona adesione. Non lo faremo per guadagnare quattrini, ma per essere solidali in un momento difficile – assicura Luca Pallavicini, presidente genovese di Ascom Salute, associazione di categoria che ha già messo a disposizione i propri locali di via Cesarea per vaccinare 120 ultraottantenni al giorno -. Teniamo presente che dedicarsi a un’attività di questo tipo per le nostre aziende vorrebbe dire rischiare di abbandonare quella principale. Aspettiamo il bando della Regione per capire meglio chi sarà davvero intenzionato ad andare fino a fondo, ma credo ci sia da parte di tutti la disponibilità a fare qualcosa di buono”.
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