Genova. Dopo l’annuncio della diffida da parte di Comune di Genova ai proprietari, continua la querelle politica sull’ex Cinema Nazionale di Molassana, l’iconica struttura in disuso da anni che i cittadini reclamano per farlo tornare cuore pulsante del quartiere.
Come annunciato diversi mesi fa i proprietari sarebbero disposti alla vendita al Comune di Genova, per mantenere la vocazione pubblica della struttura, ma la mossa di Tursi, ha rimescolato le carte in tavola, mettendo sul piatto l’obbligo di un recupero strutturale a carico della proprietà che potrebbe inceppare nuovamente il percorso.
“L’approccio portato avanti dal presidente Toti e dal sindaco Bucci è sbagliato – sottolinea Gianni Pastorino di Linea Condivisa – Comune e Regione, visto che la Struttura è su territorio demaniale, vogliono recuperare questo manufatto? Lo vogliono utilizzare per dare alla cittadinanza di Molassana uno spazio di aggregazione, socialità e produzione culturale. Vogliono evitare che, alla fine, anche quell’edificio diventi sede di una possibile attività di grande distribuzione, in contraddizione con la funzione culturale avuta in passato e soprattutto in contrasto con le aspettative di chi vive a Molassana?”
Il tema sarà presto oggetto di una interrogazione a risposta immediata in Consiglio regionale: “Come Linea Condivisa riteniamo da tempo uno dei nostri obiettivi irrinunciabili il recupero del Cinema Nazionale. Durante questi primi mesi della nuova legislatura abbiamo presentato due ordini del giorno, uno allegato al bilancio e uno legato alla discussione sul recovery plan”.
“Come Linea Condivisa riteniamo da tempo uno dei nostri obiettivi irrinunciabili il recupero del Cinema Nazionale – dichiara il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino – Durante questi primi mesi della nuova legislatura abbiamo presentato due ordini del giorno, uno allegato al bilancio e uno legato alla discussione sul recovery plan”.
“Dissi questa cosa in maniera inequivocabile nella discussione sul bilancio tre giorni prima del Natale 2020, con la consigliera regionale Lauro che ribatteva come non fosse possibile, invece, approvare il mio ordine del giorno, in quanto i proprietari sembravano indisponibili alla vendita – prosegue il consigliere regionale Gianni Pastorino – Oggi tutto ciò viene raccontato dagli Stessi in maniera diversa sui giornali e, un po’ contraddittoriamente, dal comune di Genova viene rimarcato come non ci sia mai stata una richiesta di incontro della proprietà“.
“E allora bando alle ciance, oggi Comune e Regione sanno che la proprietà è disposta a vendere, addirittura, dicono i giornali, è disponibile ad una attribuzione in comodato d’uso: ora non ce ne sono più giustificazioni. Per questo chiediamo al presidente Toti di farsi avanti, di contattare la proprietà e di vedere che tipo di progetto di sviluppo sociale e culturale possa essere realizzato sull’edificio in questione”, chiosa Pastorino.