Genova. Il blocco del canale di Suez, letteralmente ostruito dalla Ever Given, la mega porta container da 400 metri intraversatasi a causa di una violenta tempesta di sabbia, sta gettando nel caos tutto il mondo della nautica commerciale, creando un’onda di conseguenze che vedremo nel breve periodo, ma anche un’ombra inquietante per lo sviluppo dei traffici del Mediterraneo.
In questi giorni le navi stanno rispolverando vecchie rotte, come quella antica che circumnaviga l’Africa, ma i grandi vettori commerciali stanno valutando le alternative al rotta che passa dal canale egiziano: “Dobbiamo prepararci per affrontare brusche mutazioni nei possibili scenari geopolitici, facilmente ipotizzando che quanto accaduto nel Canale di Suez sarà utilizzato in particolare da Cina e Russia per promuovere la Rotta Artica”.
L’allarme lo lancia Luigi Merlo, ex presidente dell’Autorità portuale genovese, oggi a capo della Federlogistica, in risposta allo spinta promozionale che Mosca e Pechino stanno facendo in queste ore per promuovere e sviluppare quella rotta che “salta” l’Asia e il Medio Oriente, congiungendo il nord Europa attraverso il mar Artico in un ventina di giorni, invece che i circa trenta della rotta classica: “Una scelta molto pericolosa dal punto di vista della sostenibilità ambientale – aggiunge Merlo – ma altrettanto pericolosa perché da un lato tenderebbe a isolare il Mediterraneo, dall’altro favorirebbe ulteriormente le ambizioni della Cina di controllo monopolista sui traffici e quindi sull’interscambio mondiale via mare”.
L’APPELLO DEI TERMINALISTI: “STOP AL GIGANTISMO NAVALE”
La rotta artica di fatto oggi non è competitiva con la rotta mediterranea perchè è navigabile per intero solo da giugno a novembre, e con in navi equipaggiate in maniera particolare, ma stando alle previsioni climatiche e agli sviluppi tecnologici del gigantismo navale i traffici sono in aumento costante, con percentuali a doppia cifra: dal 2017 al 2019 si viaggiava con un incremento annuo del 58%, e anche nel periodo della Pandemia i traffici sono aumentati, del 15% rispetto all’anno precedente. Intendiamoci, in termini assoluti non esistono al momento paragoni: nel 2019 sono 300 le navi passate nella rotta artica contro le 19 mila del canale di Suez, ma secondo alcuni studi entro il 2040 la rotta artica potrebbe essere aperta tutto l’anno, mettendo sul piatto un tragitto più corto di circa una decina di giorni tra la Cina e i grandi porti dell’Europa del Nord.

EFFETTO TSUNAMI SUL PORTO DI GENOVA
Numeri che mettono in allerta l’economia del mare del Mediterraneo, di cui i porti italiani sono tra i principali protagonisti, Genova su tutti. La vicenda della Ever Given fa quindi scattare due allarmi: “Da un lato, l’importanza strategica del trasporto marittimo e della Blue Economy nel suo complesso; dall’altro – conclude Luigi Merlo – l’estrema fragilità e vulnerabilità del sistema dei trasporti marittimi e in particolare di infrastrutture strategiche come il Canale di Suez, ma anche i grandi porti di fronte ai rischi posti in essere dai cambiamenti climatici e da eventi meteo che ormai non possono più essere qualificati come straordinari. E’ urgente porsi interrogativi anche relativi alla fragilità dei porti italiani, oggi del tutto impreparati e non attrezzati ad affrontare episodi che saranno generati da condizioni meteo sempre più estreme”.