Amsterdam. E’ arrivato il verdetto dell’Agenzia europea del farmaco sul vaccino AstraZeneca, sospeso in diversi Paesi Ue dopo le segnalazioni di “gravi avventi avversi”. Da lunedì potranno ripartire le somministrazioni in Liguria.
Il comitato sulla sicurezza per la farmacovigilanza interno all’ente (Prac) dopo essersi riunito nel pomeriggio ha dichiarato che il “vaccino è sicuro ed efficace e i benefici sono maggiori dei rischi” e “non è stato riscontrato un nesso causale con i casi di trombosi” ma anche che “tuttavia servono altri studi per escludere un nesso tra la somministrazione del farmaco e alcune patologie di trombosi cerebrale molto rare riscontrate“.
Sulla base della serie di dati analizzati nell’ultima settimana, l’Ema ha di conseguenza consigliato di riprendere le vaccinazioni con AstraZeneca nei numerosi paesi europei dove erano state sospese, compresa l’Italia.
Dall’agenzia però anche il consiglio su una migliore campagna informativa sul farmaco: AstraZeneca dovrà aggiungere “nel bugiardino” una nuova avvertenza, considerato che ci sono ancora aspetti da chiarire sui casi, appunto, di trombosi cerebrale.
Questa mattina da Bergamo, per la commemorazione delle vittime del Covid-19, il presidente del consiglio Mario Draghi aveva detto che la sospensione dell’uso del vaccino anglo-svedese era stata “una decisione temporanea e precauzionale” aggiungendo che qualunque sarebbe stata la decisione dell’Ema, la campagna vaccinale sarebbe proseguita “con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi. L’incremento nelle forniture di alcuni vaccini aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche”.
Al di là dei casi analizzati, sembra che a pesare sia stato soprattutto il concetto di rapporto rischi-benefici del vaccino AstraZeneca che resta a favore dei benefici, come ripetuto nei giorni scorsi anche anche dall’Oms: “Il numero di eventi gravi verificatisi a seguito di vaccini contro il Covid-19 è stato estremamente basso rispetto ai milioni di vaccinati. È importante che le campagne di vaccinazione continuino, per prevenire gravi malattie”.
La sospensione temporanea delle somministrazioni di AstraZeneca era avvenuta il 15 marzo in Italia, quasi in contemporanea con Germania – da dove è partito l’alert definitivo – in Francia, in Spagna e poi a seguire in numerosi ulteriori Paesi europei ed è stata il frutto di un confronto tra le agenzie del farmaco e tra i governi. In Italia, prima la Procura di Siracusa e poi quella di Biella avevano sospeso rispettivamente i lotti Abv2856 e Abv5811 per il decesso di persone a seguito del vaccino.