Genova. Abbandonato da circa 10 anni, progressivamente, i rovi e l’edera si sono presi anche il campo da calcio, pieno di crepe, irriconoscibile. Ma dopo un contenzioso legale che sembrava senza soluzione tra il Comune di Genova e la storica società sportiva Rubattino sembra finalmente filtrare una luce di ottimismo sulle sorti del campo di via Melegari.
“L’atto di transazione tra il Comune di Genova e la società sportiva Rubattino per l’area sportiva è stato firmato ieri, un risultato che nasce da lontano”, dice Davide Rossi, consigliere comunale della Lega che sin dal 2015 – quando era ancora in municipio Centro Ovest – sta seguendo l’intricata questione.
A sollevare il polverone, tempo addietro, il comitato Salita degli Angeli, guidato dalla pasionaria del quartiere Antonella Racca, che a colpi di mail, raccomandate e richieste di incontri ha continuano a insistere con le direzioni e assessorati comunali e municipali per avere una risposta sulla questione.
Il degrado in cui verteva il campo di via Melegari, infatti, rischiava di ricadere sulla stessa via e su un muraglione messo in pericolo da infiltrazioni continue. La firma dell’atto è un punto di partenza e non di arrivo ma i lavori di riqualificazioni potrebbero partire già in estate.
“Questo polmone sportivo verrà rigenerato e restituito al quartiere e alla città – sottolinea Rossi – ci sono parecchi lavori da fare, la messa in sicurezza del muraglione, il taglio dell’erba, il ripristino della cancellata, le gradinate, gli spogliatoi che sono stati devastati e bruciati, i due campi e relative illuminazioni, però se si fanno le cose come si deve il campo diventerà davvero uno spazio dalla grandi potenzialità e la Rubattino è una società seria e storica”.
Ai tempi l’area sopra le alture di Sampierdarena – un tempo campo da tennis, poi da calcio in sintetico – era oggetto di una convezione tra Comune e Rubattino che prevedeva la gestione e la realizzazione di opere da parte della società. La proprietà dell’insieme sarebbe poi passata al Comune. Dato che la società non riuscì a compiere le opere concordate, gli spazi non ottennero l’agibilità condizione senza la quale il Comune non ha potuto acquisire l’area che nel frattempo rimase occupata da Rubattino ma senza svolgere alcuna opera”.