Parere

8 marzo, il presidente del consiglio regionale: “No alle quote rosa, sì alle quote di merito”

Medusei: "Dovranno cimentarsi al pari degli uomini, senza essere costrette in una sorta di triste riserva di cui tutti, peraltro, abbiamo sotto gli occhi i limiti"

Gianmarco medusei

Genova. Il presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei auspica “la piena affermazione della donna nel mondo lavorativo, nel mondo della ricerca e dello sport, garantendo servizi adeguati alla gestione della maternità e della famiglia, e nella vita politica, dando una vera opportunità di affermazione senza distinzione fra i sessi”.

Medusei interviene oggi in occasione della Giornata Internazione dei diritti della donna. «Quella odierna – dichiara il presidente – dovrebbe essere una ricorrenza lieta per festeggiare il raggiungimento di un traguardo di civiltà, invece ci troviamo, ancora una volta, a rimarcare la strada che ancora dobbiamo percorrere per raggiungere questi obbiettivi”.

“Ancora troppo spesso le donne devono scegliere fra carriera e famiglia, perché il territorio non garantisce servizi adeguati per una completa gestione della maternità e della propria vita professionale – dice – anche nella Pubblica amministrazione, così come nelle aziende del settore privato, nella ricerca scientifica e nello sport si vedono gli effetti di questo pesante squilibrio”.

Medusei, sottolinea un altro aspetto che investe anche l’impegno delle donne in politica: “Sono convinto che le cosiddette “quote rosa” rappresentino un elemento di arretratezza perché non ci sarà mai una vera emancipazione senza il riconoscimento del merito e delle capacità. Questo – aggiunge – deve essere il vero, nuovo parametro, che consentirà l’affermazione delle donne anche in questo settore, così importante della vita pubblica. Dovranno cimentarsi al pari degli uomini, senza essere costrette in una sorta di triste “riserva” di cui tutti, peraltro, abbiamo sotto gli occhi i limiti”.

Il presidente, infine, lancia un appello: “Ognuno di noi è chiamato a essere coerente rispetto a princìpi troppo spesso solo enunciati, a rimuovere pregiudizi che emergono naturalmente nelle azioni, nei pensieri e nelle parole quotidiane, trasformando ogni giorno della nostra vita in una festa per la donna, vissuta con consapevolezza e piena coscienza”.

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