Non solo mimose

8 marzo: flash-mob, webinar e lo sciopero femminista per celebrare a Genova la giornata della donna

Tra i temi affrontati la violenza di genere, i diritti sul piano economico ma anche gli effetti della pandemia sulle donne a un anno dal lockdown

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Genova. Compatibilmente con le limitazioni legate al momento pandemico – ed è trascorso giusto un anno da quando ci siamo messi per la prima volta in attesa di un lockdown – a Genova sono stati organizzati molti eventi per celebrare la giornata internazionale della donna. In questo 8 marzo appuntamenti dal mattino alla sera, in presenza o in streaming, per chiede uguali diritti e uguali retribuzioni, maggiore attenzione su tematiche come quella della violenza di genere e rivendicare il senso di tante altre battaglie.

Si inizia alle 10.30 nel chiostro dell’Abbazia di San Giuliano con il flashmob #100donnevestitedirosso per dire no alla violenza e ricordare Clara Ceccarelli, la negoziante uccisa dall’ex compagno pochi giorni fa in via Colombo. Un evento ideato e organizzato dall’ambasciatrice Unicef regionale Alessia Cotta Ramusino, con il coordinamento dell’assessorato alla cultura di Regione Liguria.

Segue, sempre nell’abbazia di San Giuliano, sede della “Casa dei cantautori”, “Note di donne” per celebrare la festa internazionale delle donne attraverso la musica delle cantautrici. Tra le esibizioni, quelle delle stessa Alessia Cotta Ramusino e di Giua.

Alessandra Sciutti, ingegnere dell’Iit e testimonial di Barbie ingegnere robotico, organizza in mattinata un webinar per le studentesse delle scuole liguri per sensibilizzare con donne ingegneri, ricercatrici, responsabili di risorse umane la grande opportunità di intraprendere percorsi formativi e professionali nelle materie scientifiche e tecniche.

Alle 14.30 su Zoom un webinar del Centro Antiviolenza Mascherona sulle “Parole per raccontare la violenza”. Ne discuteranno insieme giornaliste, avvocatesse, psicologhe.

Alle 16 “Lavoro, confronto e coesione” e l’assemblea delle donne di Cgil, Cisl e Uil. Il tema sarà centrato in gran parte sugli effetti della pandemia sulla quotidianità lavorativa delle donne.

Nel pomeriggio le attiviste di Non Una Di Meno Genova tornano in piazza per le iniziative legate lo sciopero globale femminista e transfemminista. Per sciopero femminista si intende l’astensione dal lavoro, a casa e in ufficio, ma anche sciopero dai consumi. In questo 2021 lo sciopero riguarderà anche e soprattutto chi lavora in smartworking.

Alle 16 Non Una Di Meno sarà in via Assarotti sotto la sede del provveditorato agli studi per il presidio “La scuola ha bisogno di cura adesso!” Alle 16.30 all’angolo tra via San Vincenzo e via Colombo, dove Clara Ceccarelli è stata uccisa dall’ex compagno, una catena umana per arrivare poi alle 17.30 in piazza Matteotti dove si svolgerà la performance collettiva dal titolo “Lo chiamano amore”, una sorta di danza haka femminista di sicuro impatto.

Alle 21, ovviamente in streaming, evento organizzato da Coop Liguria. I monologhi di Francesca Isola e delle 10 donne che rappresenta riecheggeranno sulle pagine Facebook dei centri commerciali della Liguria.

Già ieri sono state presentate infine le 12 fotografie vincitrici del concorso fotografico promosso dall’associazione Wall of dolls e collocate sul muro del palazzo della Regione affacciato su piazza Matteotti: si tratta di immagini realizzate dalle ragazze e dai ragazzi delle scuole superiori di Genova e della Liguria che hanno portato avanti un percorso di riflessione sull’identità femminile.

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