Genova. “In una giornata di sole splendente, finalmente la prima dose di vaccino, la luce in fondo al tunnel”. Così scrive Sara Menegon, una ragazza trevisana, nella foto pubblicata su Instagram e racconta come ieri, venerdì 27 febbraio, lei e tante altre persone come lei, in Veneto, abbiano iniziato il percorso di immunizzazione da Covid 19. Sara Menegon è malata di fibrosi cistica e rientra quindi nella categoria di persone “estremamente vulnerabili” individuata dal ministero della Salute come prioritarie per la vaccinazione.
In Veneto, dunque, la realtà conferma gli annunci e i malati di fibrosi cistica vengono vaccinati (con dosi di Pfizer-Biontech o Moderna) prima che si concluda la fase di vaccinazione della popolazione anziana. Una scelta dell’assessorato alla Salute retto da Manuela Lanzarin e del presidente della Regione Luca Zaia e che va in controtendenza rispetto alle stesse linee guida ministeriali.
In Liguria la Regione ha invece deciso di attenersi totalmente a quelle linee guida e, per quanto i malati di fibrosi cistica siano pochi, circa 130, ha scelto di non sottrarre quei 130 vaccini ad altrettanti over80. Anche perché i malati di fibrosi cistica non sono soli nella categoria degli “estremamente vulnerabili”. Ci sono i malati oncologici, i pazienti con sclerosi multipla, alcune forme di diabete o stadi gravi di malattie cardiocircolatorie, o ancora insufficienza renale e grandi obesi. Tutte persone che, per rischio, età, stile di vita, livello di sofferenza, avrebbero pienamente il diritto di chiedere di essere messi al riparo dal coronavirus.
Ma la strada è segnata, fanno capire dalla Regione. Che si prende l’impegno – sempre che arrivino le dosi di vaccino necessarie – ad accelerare con la campagna sugli ultraottantenni concludendola entro la fine di maggio per poi partire immediatamente dopo con gli “estremamente vulnerabili”. Per cui, ma non è ancora ufficiale, le prenotazioni potrebbero iniziare ad aprile.
La novità annunciata ieri è che lascia l’amaro in bocca ai malati di fibrosi cistica liguri, e agli altri appartenenti alla loro categoria di vaccinazione, è che entro i prossimi 10 giorni sarà invece avviata la fase 3 della campagna, ovvero quella per personale delle scuole e forze dell’ordine e – notizia delle ultime ore – anche la categoria dei vulnerabili, una platea molto ampia che include persone con problemi di salute cronici o con un episodi regressi che li rendono, appunto, più fragili rispetto a chi è in piena salute.
Un paradosso? Non esattamente. Il motivo per cui i vulnerabili “passeranno davanti” agli estremamente vulnerabili è tutto legato a una circolare del ministero inviata il 22 febbraio alle aziende sanitarie per cui il vaccino Astrazeneca si potrà somministrare anche a loro, purché abbiano meno di 65 anni. “Saranno individuati attraverso un censimento dei medici di famiglia cui Alisa sta mandando le schede. L’impegno è partire il prima possibile per vaccinarli, anche in parallelo con le categorie prioritarie“, ha spiegato il direttore della prevenzione di Alisa Filippo Ansaldi.