Genova. “Toti, sui vaccini, promette, ma la realtà è un’altra. Ancora decine di migliaia di persone devono prenotare il vaccino eppure già abbiamo sforato verso giugno. Abbiamo verificato in prima persona e abbiamo scoperto diverse anomalie nel sistema”. È l’accusa lanciata in una nota dal consigliere regionale Ferruccio Sansa.
“Qualche esempio: chi ha prenotato nei primi giorni disponibili si è visto dare appuntamenti ad aprile, maggio, qualcuno anche a giugno. Ieri, all’improvviso, ecco che qualche ‘ritardatario’ è riuscito a prenotare e… sorpresa: gli hanno dato un appuntamento il 13 marzo. Insomma, talvolta chi prenota dopo passa prima. Perché? viene da chiedersi”.
Si tratta in realtà di un “effetto collaterale” che si era manifestato da subito. Toti aveva poi promesso che, in caso di eccessive discrepanze tra il giorno della prenotazione e quello dell’appuntamento Alisa sarebbe intervenuta con un riordino dell’agenda.
“Chi, avendo ottenuto un appuntamento tra due mesi, richiama per tentare di ottenere un appuntamento più ravvicinato, si sente rispondere che per prenotare un altro appuntamento è necessario annullare quello già preso. Il rischio è evidente: lasci perdere una data sicura e magari rischi di restare senza dose. Nessuno se la sente”, continua Sansa.
“Le falle sono evidenti, senza contare che i numeri non sono dalla parte di Toti: la Liguria – ricorda il consigliere regionale – è ancora terzultima nella classifica dei vaccini somministrati in rapporto a quelli ricevuti (appena il 65,4%). Siamo una delle regioni che hanno ricevuto più dosi, ma ne hanno somministrate di meno. In Liguria appena il 2,5% degli over 80 sono stati vaccinati, mentre a Bolzano siamo al 26,5%”. A questo Toti aveva replicato dicendo che le classifiche non sono di suo interesse.
“Difficile immaginare – conclude Sansa – che, come dice Toti, tra 60 giorni saranno somministrate tutte le 256mila dosi necessarie per riuscire a immunizzare l’85% dei 185mila ultra-ottantenni che lo richiedono. Le promesse del presidente si scontrano con una realtà ben diversa. Ormai i liguri l’hanno capito, l’hanno sperimentato sulla propria pelle”.