Genova. Gli effetti della tempesta di vento del 2018 e poi, nel 2020, la pandemia hanno congelato l’affascinante progetto di recupero e valorizzazione culturale delle fortificazioni risalenti alla seconda mondiale e che si trovano all’interno del parco di Villa Duchessa di Galliera. Siamo a Voltri, nel ponente genovese.
Questo sabato 6 febbraio quindi, dopo due anni di chiusure e limitazioni forzate, si ripartirà con il lavoro per rendere finalmente possibile la fruizione delle tante strutture militari, tra cui i bunker, grotte, tunnel e altri locali di riparo.
Il progetto, già avviato dall’associazione Amici di villa Galliera e Aps Sistema Paesaggio, soggetti della Ati Villa Galliera che è concessionario della gestione del parco, si arricchisce e si rafforza con le competenze specialistiche, i ricercatori e i mezzi del Centro Studi Sotterranei. Il centro studi, presieduto da Stefano Saj è l’unico soggetto accreditato dal Comune di Genova per esplorare e mappare le cavità naturali ed artificiali di cui il territorio genovese è ricco.

L’apporto del Centro Studi Sotterranei a Villa Duchessa di Galliera si concretizzerà nelle complesse operazioni di esplorazione e precisa mappatura del reticolo di fortificazioni (se ne conoscono ben 32), realizzato nel 1943 per la Wehrmacht dalla tedesca Organizzazione Todt, nonché nella verifica e nella predisposizione delle condizioni necessarie a renderli visitabili in condizioni di sicurezza.
Il pretesto per questo nuovo inizio delle operazioni è rappresentato da un’escursione di alcuni ragazzi del Gruppo Scout Genova 49° che svolgeranno attività di rilievo, osservazione e documentazione di un’installazione militare ipogea insieme al proprio accompagnatore istituzionale ed affiancati dai tecnici del Centro Studi.
“Il primo obiettivo – dice Andrea Casalino, presidente della ATI Villa Galliera – è rendere visitabile parte del sito già il prossimo 25 aprile, Festa della Liberazione, in quanto fu teatro della resa del Comando locale della Wehrmacht alle forze partigiane della Resistenza attive in Voltri”.

ATI Villa Galliera e i suoi volontari sono “lieti di lavorare a tale recupero non per farne, come sarebbe facile, una semplice attrazione turistica, ma un luogo di riflessione sui tempi bui a cui risalgono queste costruzioni, ancora molto vicini a noi. Un elemento che arricchisce ulteriormente un Parco il cui valore aggiunto rispetto ad altri è la sorprendente varietà di paesaggi e possibilità fruizionali che racchiude”, conclude Casalino.